I County Morgue sono ormai storia del passato musicale di Foggia; probabilmente una delle poche band della scena a proporre un sound death metal 100% puro. “…And Insanity begin”, unica testimonianza discografica della band, oramai sciolta da più di dieci anni, non verrà mai annoverato nei cataloghi del genere n’è sicuramente verrà citato fra le influenze di alcun gruppo; eppure è il classico esempio di sound puro.
La registrazione è molto primitiva, tutta rigorosamente in presa diretta a eccezione della voce, il basso ha tutto tranne che un suono rigoroso e corposo e la chitarra risulta in alcuni punti granitica in altri fortemente secca.
La batteria e la voce sembrano essere uscite incolumi dagli errori sonori.
Per sommi capi questo è, da un punto di vista sonoro, il lavoro dei County Morgue.
Ma la cosa che attrae subito del loro lavoro è la voglia di proporre del buon, sano death metal alla Vomitory. Non a caso all’epoca in cui uscì il cd infuriava il death metal degli Entombed di cui ricordiamo grandi lavori come “Clandestine”, “Hollowman”, “Wolverine blues” e “Out of hand”, i Dismember di “Pieces”, gli Obituari di “The End complete”, gli splatterosi Cannibal Corpse di “Tomb of the mutilated” e i Decide di “Legion”. A questo allegro delirio Bakeriano, si uniscono, anche se alla lontana, i County Morgue.
Tornando ad “…and insanity begins”, nonostante la registrazione molto artigianale, spiccano dei brani di grande interesse come il mortifero “Dead Walk” o lo stregonesco “Witching Hour”, a mio avviso le due vere punte di diamante di tutto il lavoro. Comunque non sono da tralasciare brani come “X-files” e “Totally Hidden predator”, quest’ultimo spicca infatti per alcuni riffs, magari usati e strausati da altre band, ma che in corpo al sound dei County Morgue, cambiano d’impatto ed assumono una dirittezza tutta particolare.
In generale il lavoro è bello e molto personale e il mio giudizio non è stato assolutamente influenzato dall’amicizia con alcuni membri della band, ora dediti ad altre attività musicali.
E’ un sound reale, grezzo e fottutamente pestato privo di suoni plastici che probabilmente ne avrebbero indebolito l’impronta.
Alessandro Nespoli
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