Se volete un album di crossover tra thrash e punk, irriverente nei testi, potente e trascinante, eccovi serviti! “Malmignotta” degli Sfregio rappresenta un traguardo già ragguardevole, in quanto parliamo del quinto album per questa formazione ligure. Il loro stile non è cambiato molto negli anni, ma piuttosto si è fatto più maturo e musicalmente questo “Malmignotta” mostra una band davvero in stato di grazia sin dalle prime note della motorheadiana “Ciabatte e spazzolino”, pezzo con un testo che sottolinea il dominio femminile nei rapporti sentimentali, la frustrazione di noi poveri ometti di fronte a certi atteggiamenti, tipicamente femminili.
La festa a suon di testi taglienti e politicamente scorretti continua con la ancora più punkeggiante “Vico dei Cartai”, veloce quanto basta e con strofe veloci, il tutto avvolto in una melodia onnipresente che rende il tutto molto fruibile. Il metal invece serpeggia in un pezzo come “Psycho Figa”, con le sue sonorità quasi NWOBHM e il suo appoggiarsi a ritornelli catchy. Inutile a questo punto continuare a fare l’elenco dei brani; sono tutti riusciti sia musicalmente che, soprattutto, liricamente! In un mondo ormai troppo serioso, intento solo a parlare di diritti di categorie “deboli”, di guerra, di malattie e tutto ciò che può rendere un essere umano triste, ci pensano gli Sfregio a risollevare il morale, con un disco che è cattivo e sparato quanto basta e che se ne frega di potenziali criticatori e moralizzatori seriali…
“Cinesi” è un pezzo che andrebbe incorniciato per il suo coraggio, la sua sfrontatezza. Gli Sfregio dicono semplicemente le cose che un po’ tutti pensano, ma che pochi hanno il coraggio di ammettere di pensare! L’intolleranza esiste, così come esiste soprattutto il sarcasmo e il buon metal, e questo “Malmignotta” contiene tutto questo. Gran bel disco, quindi, divertente ma suonato davvero molto bene. Complimenti agli Sfregio!
Voto: 7,5/10
Joker
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