HeavyRecensioni

WASP – Dying for The World (Metal’Is – 2002)

Eh si, questa volta ci siamo proprio!

Perchè il fatto che gli W.A.S.P. siano tornati a far parlare di sè a solo poco più di un anno di distanza, non ha di certo influito negativamente sul livello qualitativo della band, oggi come non mai, intenzionata a proseguire ancora a lungo il proprio “discorso” avviato venti anni fa circa.

Dying For The World ne è la più chiara dimostrazione; un album che segue si il più tradizionale W.A.S.P. – style (confermando la straordinaria coerenza dei “pervertiti”), ma supera, se mi è permesso di dirlo, il precedente Unholy Terror di almeno due voti (ipotetici).

Occorre comunque far notare che gli ultimi tragici eventi avvenuti nel settembre scorso, abbiano turbato non poco l

‘animo bi Blackie Lawless, proprio lui che è nativo di New York, e che lo hanno portato necessariamente a comporre un disco pieno di significati espliciti e non, velato da atmosfere tristi e melanconiche a tratti, rabbiose come non mai in altre.

Le dieci songs gravitano intorno a “Hallowed Ground”, un brano incredibilmente affascinante per la sua emotività, molto vicino alla storica “The Idol”, mentre, andando con ordine, l’opener “Shadow Men” ci porta su sonorità più pesanti ed oscure, quasi inusuali. Ottima poi la successiva “My Wicked Heart”, seguita a ruota dalla ben più tranquilla “Black Bone Torso”, una sorta di preludio alla vicinissima “Hell For Eternity”, che farà la gioia di chi ha apprezzato un album come Helldorado e che mette in mostra le grandi potenzialità vocali di Blackie, screamer di razza. Il resto del lavoro si staziona sugli standards classici del quartetto, che preferisce spostare il tiro, questa volta, su sonorità più vicine a Crimson Idol con puntatine su Headless Children e sul già citato Helldorado. La versione acustica di “Hallowed Ground” cala il sipario su di un disco ancora una volta sopra le righe.

Un’annotazione doverosa va ad una quasi inedita line-up, che vede il ritorno di Frankie Banali dietro le pelli e l’ottimo esordio del chitarrista Darrel Roberts, che, a questo punto, dovrà fare i conti con la pesante eredità lasciatagli da quella “bestia da palco” di Chris Holmes.

Roberto Pasqua

Valutazione

7.5

Voto

Pros

  • +

Cons

  • -
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