Non sempre le reunion riescono ad ottenere I risultati sperati e per quanto riguarda i californiani Warlord, I presupposti per un ritorno alla grande c’erano tutti; primo perchè la band capitanata da Bill Tsamis, avendo un solo ed unico album, tra l’altro imperdibile, alle spalle (Deliver Us, 1982), si è fregiata da tempi non sospetti, del titolo di “cult-band”, secondo perchè c’era la curiosità intorno alla figura del nuovo singer che rispondeva al nome di Joacim Cans degli Hammerfall, e terzo perchè il loro ritorno sulle scene avrebbe significato per molti (o per i fortunati), l’opportunità di gustarli dal vivo, visto che non esistevano precedenti live.
Insomma, la reunion dei Warlord poteva rappresentare l’evento più importante dell’anno, ed invece… dopo ascolti ripetuti a Rising Out Of The Ashes un po’ di amaro in bocca è rimasto, e la parziale delusione è da attribuire senza dubbio al lavoro svolto dai nuovo vocalist, il quale riesce si ad esprimersi con maggiore personalità rispetto alla band di origine, ma comunque non si dimostra all’altezza dei suoi predecessori (normale e poco evocativa al cospetto della tradizione della band).
Voce a parte, anche le composizioni nel complesso perdono di originalità, risultando per molti tratti scontati o comunque in cose già sentite e risentite da migliaia di gruppi power metal.
Tuttavia R.O.O.T.A. non è un album da buttare via; l’atmosfera epica e medievale che si respira è notevole e poi il guitarwork di Tsamis, oltre ad essere grandioso come lo era all’epoca (con le sue mitiche scale) riesce davvero a fare la differenza.
Un buon ritorno, senza troppe lodi.
Roberto Pasqua