Live ReportThrash

DESTRUCTION – SODOM – KREATOR tour 2001/2002 – 14/01/2002 Rock Planet, Pinarella di Cervia

Mai, prima del 14 gennaio in quel di Cervia, si era potuto assistere ad un happening che raggruppasse i rappresentanti pi� illustri del thrash-metal tedesco. Se pensiamo che tale “trattamento” sia stato “riservato” in un passato più che remoto alla sola area germanica, tutto questo ha reso l’avvenimento ancora più impedibile, se non altro anche perchè si è trattato dell’unica data italiana di una tournee che ha toccato mezza Europa, e poi, se si pensa di aver potuto “gustare” in una sola serata i tre capiscuola del genere, freschi di altrettante releases esaltanti,beh, i buoni auspici per assistere ad un ottimo concerto non sono stati certamente delusi.

Ciò che ha invece destato qualche perplessià da parte di alcuni kids, accorsi un po’ da tutta la penisola, è stata la decisione presa dagli organizzatori di scegliere il Rock Planet, un locale in effetti di modeste dimensioni per l’importanza di quell’evento live, senza contare che i gruppi dovevano suonare su di uno stage ridotto all’osso. Ben presto comunque ha prevalso il convincimento che, la sala destinata all’audience era più che sufficiente, la resa sonora era ottima se non eccezionale e che quell’atmosfera festaiola che si è venuta a creare fin dai primi minuti, ha fatto si che il tutto procedesse per il verso giusto.

Ad aprire la serata, ci pensano i Wikked Witch, formazione teutonica dedita ad un black metal dagli standards alquanto scontati e poco convincenti, per un pubblico (in buona parte thrashers di vecchia data) più propenso agli sfottò indirizzati alla frontwoman o alla più totale indifferenza, magari già pensando a quello che da lì a poco sarebbe accaduto.

Si comincia a fare sul serio quando sono di scena i Destruction, autentica macchina da guerra pronta a devastare tutto e tutti con il suo furente thrash.
La sostituzione “in corsa” del batterista, non ha certo sminuito le potenzialità di questo temibile trio, oggi più che mai intenzionato a prendersi le sue rivincite. Il pezzo d’apertura è affidato come da tradizione a “Curse The Gods” presente e rivitalizzata anche sull’ultimo album The Antichrist, da dove vengono di seguito estrapolati “Nailed To The Cross”, il potenziale inno “Thrash ‘til Death” e la vivace “Bullets From Hell”. Il resto è un incredibile susseguirsi di classici, quali “Tormentor”, “Total Desaster” o l’acclamatissima “Mad Butcher”, seguita a ruota da “The Butcher Strikes Back” e la conclusiva “Bestial Invasion”.
Senza mai mancare un colpo o cali di tensione, i Destruction hanno portato avanti uno show all’insegna dell’irruenza più immediata e selvaggia, lasciando il segno sui presenti, i quali, credo abbiano capito il perchè di farli suonare per primi True Hell On Stage!!!!

Altro micidiale trio in azione, ed ecco i Sodom, forse i più acclamati della serata e con un Tom Angelripper visibilmente commosso e senza parole dinanzi a tanto caloroso affetto riservatogli. L’attitudine si sa che è vicina a quella dei Motorhead, per ruvida potenza e grande spontaneità, e questo non lo nascondono di certo quando propongono la cover “Aces Of Spades” o trasformando la loro esibizione in un “allegro” party nell’occasione di “Die Stumme Ursel”, tenendo comunque alta la tensione con pezzi classici del passato più o meno recente come, “Remember The Fallen”, “Outbreak Of Evil” o la “ripescata” “Witching Metal”, oppure i nuovi “Among The Weirdcong” e “M16”.
Tuttavia, se da un lato non hanno sfigurato minimamente rispetto al “massacro” generato dai Destruction, la loro scaletta live a mio giudizio, è stata quella più avara, basandosi sullo stretto necessario; e qui il tempo a loro disposizione ha condizionato non poco. Ottima la prestazione del batterista Bobby.

Tutto più “calcolato” e se vogliamo più “freddo” l’ingresso dei Kreator, abili nel catturare l’attenzione di tutti con un sound preciso e compatto, guidati dal minuto e carismatico, nonchè vero trascinatore della band, Mille Petrozza.
Come già intuito nell’ultimo Violent Revolution, i quattro tedeschi tornano sui propri passi, con le sonorità che più li hanno reso celebri. E così notiamo che accanto ai brani dell’ultimo disco (“Reconquering The Throne”, “Violent Revolution”, “Servant In Heaven – King In Hell”) la tracklist si incentra su molti episodi del loro vecchio repertorio: “Terribile Certainty”, “Under The Guillottine”, “Tormentor” o “Riot Of Violence” (ovviamente cantata da Ventor) si abbattano su un pubblico già al limite dello stramo.
Toccante il momento in cui Petrozza ha ricordato Chuck Schuldiner scomparso poco tempo prima ed accompagnato da un lungo applauso.
Efficace il lavoro svolto dal nuovo chitarrista, un po’ statico (come il resto della band) e dal look “singolare”.

E’ difficile sapere se tale evento potrà mai ripetersi, nell’attesa…

Thrash ‘til death!!!

R

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