DeathRecensioni

CAVALERA – Schizophrenia (Nuclear Blast – 2024)

Ogni album è figlio del proprio tempo, fondamentalmente la musica racconta cambiamenti, sperimentazioni, evoluzioni di stile e anche evoluzioni sociali. Infatti per “Schizophrenia” ci sono pareri discordanti.

“Schizophrenia” altro non è che l’album (uscito nel lontano ‘87) che ha decretato l’uscita dai confini sudamericani, uscita di tutto rispetto, dopo “Morbid Visions”, dei Sepultura: i ragazzi erano all’epoca giovanissimi, le sonorità dell’album sono rozze e aggressive e, soprattutto, con pochi compromessi.

I fratelli Cavalera decidono quindi (dopo “Bestial Devastation” e “Morbid Visions”) di ri-suonare e ri-proporre “Schizophrenia” ri-aggiornando anche la stessa copertina, rivisitata dall’artista Eliran Kantor.

La prima cosa che salta subito alle orecchie ascoltando questa riedizione è sicuramente un suono più pulito, seppur fedele in molti aspetti a ciò che abbiamo conosciuto in passato ma lasciando sempre un oscuro riverbero alla voce, ciò permette sicuramente di apprezzare le moltissime sfumature e tecniche della composizione dei vari brani rispetto alla registrazione del 1987!

Forse è proprio questo il dibattito tra chi è pro e chi contro questa ri-edizione, ma per mio parere personale chissà, magari tutto ciò può servire per avvicinare qualche giovane metallaro/a a band estreme che hanno fatto la storia insieme agli Slayer, Death e compagnia bella!

Questa la tracklist:

1. Intro
2. From The Past Comes The Storms 
3. To The Wall 
4. Escape To The Void
5. Inquisition Symphony
6. Screams Behind The Shadows
7. Septic Schizo
8. The Abyss
9. R. I.P. (Rest In Pain)
10. Nightmares of Delirium 

“Escape the void” e “To the wall” sono a mio parere i brani meglio riusciti in questa edizione se vogliamo paragonarli al ‘87, la batteria è nitida e potente cosi come il basso.

Stiamo sempre ascoltando un album pieno di ferocia e grinta ma spogliato dalla veste di “suono da scantinato” e rivestito da una registrazione moderna, potente che mette alla luce in maniera nitida tutti i suoni mantenendo lo stesso risultato, la stessa ferocia, e qui io mi metto dalla parte dei “pro”, dalla parte di chi ha visto l’uscita di questa fantastica trilogia malefica e feroce (“Bestial Devastation” e “Morbid Visions” prima) che ha reso i Sepultura una pietra miliare dello scenario e dell’evoluzione del genere.

L’album mantiene quella grinta che all’epoca servì al salto stilistico della band dal death a favore del thrash, e sembra di sentire ancora quel passaggio, anzi si sente eccome e pure migliorato e, sono certa che i due fratelli Cavalera intendessero il disco proprio cosi, che suonasse proprio cosi come lo ascoltiamo oggi nel suo remake.

Quando ho ascoltato “Schizophrenia” per la prima volta (parlo del remake) mi è sembrato si fosse fatta giustizia a un capolavoro pazzesco che all’epoca ne ha risentito dei pochi mezzi e di una produzione non del tutto ottimale. 

La tracklist è la stessa del ‘87 fatta eccezione per l’ultimo brano inedito “Nightmares of Delirium” che tiene fede all’intera tracklist. “Schizophrenia” dei Cavalera è uscito con tutta la sua oscurità il 21 giugno per Nuclear Blast Records. Insomma, Max e Igor sono due fratelli che hanno fatto la storia e con questa ri-edizione hanno voluto ricordarcelo, rimarcarlo e farlo ascoltare magari alle nuove generazioni (che magari non avrebbero apprezzato la prima versione… troppo sporca e infernale!). In questo album suonano, oltre ai due fratelli Cavalera, Travis Stone (Pig Destroyer) e Igor Amadeus Cavalera, figlio di Max.

Insomma, il mio voto è decisamente alto non solo perché stiamo parlando di un album monumentale, ma perché nonostante tutto resta una narrazione coerente della band e regala alle nuove generazioni la storia del genere!

La trilogia è al completo!!!

Manilla

Valutazione

9.0

Voto

Pros

  • +

Cons

  • -
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