
A vederlo questo valido chitarrista livornese potrebbe sembrare uno dei tanti svariati emuli del chitarrista svedese più in soprappeso della storia (Y.J Malmsteen è chiaro); infatti è innegabile l’influenza stilistica di quest’ultimo e più in generale di tutto il “neoclassic style” degli anni’80 (Jason Becker, Marty Friedman e compagnia bella). Vi è da dire tuttavia che i sette brani presenti sul demo, risultano nella loro omogeneità, decisamente meno “solistici” del solito e più suonati nel senso più stretto del termine, cioè non è che la band è un semplice strumento nelle mani del chitarrista, ma partecipa attivamente con parti di gran gusto e poco kitsch.
Ovviamente le linee del genere neoclassico non possono essere variate più di tanto ma si possono operare dei debiti distinguo fra chi fa il suo lavoro sotto un’ottica decisamente “manieristica” e chi cerca di metterci del proprio, partendo dall’eredità dei grandi maestri è chiaro.
Bruno Teodori, oltre ad essere un virtuoso dello strumento ci mette il cuore nelle sue composizioni e non una puerile e stancante sequenza di note suonate con velocità e freddezza.
MURNAU