Spiazzanti intermezzi in stile rock si affacciano su contorni crossover, con disperati vocalizzi che risultano convincenti e incisivi. I brani ruotano attorno ad un’evoluzione musicale che dal primo all’ultimo brano si evolve verso sonorità sempre più forti. L’artwork si presenta ben congeniato (tuttavia decifrare il nome di un brano è impresa ardua!) con canzoni prodotte in maniera ottima, rendendo l’idea espressa dai TGD.
Interessanti i collegamenti tra i brani e i tempi diversi posti nelle tracce: la quinta e la sesta traccia includono queste scelte, riuscendo nell’impresa di rendere orecchiabile il brano ma nello stesso tempo incisivo e massiccio.
In Blindside sono presenti accorgimenti tipicamente punk che si trasformano gradualmente in riff duri, stravolgendo un brano cominciato con una certa melodia in un altro con lena diversa. I TGD hanno provato ad essere originali, giungendo ad un buon livello, con brani come “City Light” dall’arpeggio malinconico e dalle atmosfere puramente rock.
L’ascolto dell’intero lavoro fa capire che la band ha lavorato molto sul sound conciato e super laccato, con tutti gli accorgimenti per fare capolino in questo mercato.
Ignis Fatuus
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