RecensioniThrash

MEGAHERA – Condemned To Insanity (Autoprodotto – 2022)

I buontemponi di Raw & Wild sanno del mio debole per le band thrash anni 80/90 ed eccomi qui a recensire questa ristampa dei Megahera! Uscito in origine per la Hellion Records nel 2013 come demo a tiratura limitata, “Condemned To Insanity” viene ora risuonato e rimasterizzato dal combo sardo.
Questa piccola gemma mi porta indietro agli anni di Re-Animator, Xentrix, Whiplash e ne sono sicuro, dimenticherò qualcuno. Escludendo a priori i boss del genere (Metallica e compagnia cantante), i Megahera vivono di passione ed emozione sotto e sopra la pelle investita oniricamente di metallo pesante, di metallo “thrashinante”.
“Adventus”, la strumentale che apre il lotto delle canzoni, è malinconicamente oscura, aggraziata nelle sue volture acustiche e pungente nei suoi lidi metallici.
“An Eye For An Eye” fa tremare i polsi tanto è tirata e dalle molteplici sfacettature; la titletrack è thrash primordiale con super bordate missilistiche, quel sound primigenio a cui accennavo in precedenza, mentre la famosa commistione tra thrash ed epicità con intro dal profumo di oriente si fonde in “Pharaoh’s Curse”.
Preseguendo il viaggio, si arriva in maniera vorticosa e sublime a “Fighting Forever”, fascinosa quanto potente speed/power/thrash; “Into The Sea” è una vera e propria gemma incastonata nel mare metallico con quelle profonde venature emozionali che solo le ballad thrash riescono a infondere i cuori metal. La seguente “Atlantis” è un tutto nel passato britannico anni 80 con la famosa NWOBHM (un nome più semplice no?), mentre la lasciva calda e psicolabile
“Bipolar Mind” mi fa eccitare quanto Jill Kelly e i suoi capelli biondi.
Forse, e dico forse, “Azure Mirror” è la song più anonima anche se il livello è sempre altissimo. Con “Against The Law” (ahhhh gli Stryper che non c’entrano ovviamente… però con o senza bestemmie?) i Megahera ci regalano una freccia di super potenza, sferzata da tonanti suoni praticamente perfetti. La seconda ballata “Dancing In The Fire” trascina l’ascoltatore in un circolo celtico alla “Tyr” dei Black Sabbath… bella e totale, degna chiusura di un album molto bello… per me, e mi assumo tutte le responsabilità, superiore all’ultimo dei Megadeth – ok bannatemi, fate ciò che volete… addioooo!


Voto: 9/10
Daniele Mugnai

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www.facebook.com/MegaheraOfficial

9.0

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