PowerRecensioni

MANTICORA – Black Circus pt.1 – Letters (Massacre Records – 2006)

Il mio primo incontro coi danesi Manticora risale al  2002 quando per puro caso mi trovai ad acquistare “Hyperion” disco uscito per la nostrana Scarlet che ci presentava una band dedita ad un Power aricolatissimo e molto violento con parti Speed-Thrash e un cantato stile Blind Guardian.

Capirete che me ne innamorai di colpo, prendendo di seguito l’intera discografia. Dopo l’immenso “8 deadly sin” ecco arrivare questo “Circus pt.1” (a cui seguirà la pt 2 tra alcuni mesi). Il disco, pur non essendo ai livelli del suo predecessore, è bellissimo. Forse il miglior esempio di Power Metal odierno.

Altro che ultimo Blind Guardian (ahimè). I Manticora spaccano e sul serio, altro che ritornelli finocchi (Dragonforce???)

Il loro modo di concepire il Power è molto vicino ai Guardian di “Imaginations” (quelli erano Blind Guardian) solo che hanno avuto la capacità e l’abilità di arricchire la loro musica con partiture prog e venature Speed-Thrash che potrebbero a volte ricordare i migliori Attack, o gli Armored Saint.

I danesi non conoscono la parola pausa e anche nelle canzoni meno tirate (non lente) dimostrano di sapersi mantenere sempre interessanti e d’impatto. Il picco più alto dell’album è rappresentato dalla title track autentico gioiello capace di sfondare una fortezza, e da Gypsie’s Dance track intensissima e potente con giri di chitarra al limite tra Power teutonico e Speed d’oltreoceano. In entrambi i casi, i Manticora dimostrano di poter superare il Guardiano Cieco odierno come e quando vogliono, regalandoci brani tiratissimi, orchestrali, che incantano ad ogni ascolto di più, anche grazie a degli stacchi centrali arpeggiati che creano un’atmosfera molto particolare. Idem per quanto riguarda le rimanenti song sulle quali svetta la cadenzata Wisdom, song bellissima con un cantato sofferto e potente capace di interpretare alla grande parti prettamente Power ed altre più intimistiche.

Come avrete capito i Manticora sono stati capaci di non far rimpiangere il successo di “8 Deadly Sins” riuscendo nell’arduo compito di mantenere la loro proposta originale e personale, senza rinnegare il passato e sopratutto senza metter troppa carne al fuoco. Adesso sotto con la seconda parte.

Consigliatissimo.

IN

Valutazione

8.5

Voto

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  • +

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8.5
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