PowerProgRecensioni

LUCIANO LAUNIUS – Painters Of Ether (Experience Music Label – 2021)

Solitamente non sono molto avvezzo ad ascoltare power metal e generi simili, in quanto preferisco roba più estrema o, in alternativa, più “sperimentale”, passatemi il termine. Beh, con Luciano Launius mi sono dovuto ricredere in parte su questo genere musicale, e credo che il perché risieda proprio nella varietà della proposta di questo musicista. Ma partiamo con ordine. Luciano Launius è innanzitutto un formidabile chitarrista italo-americano e, a quanto so io, è colui che ha composto e imbastito tutto ciò che racchiude questo suo album di debutto intitolato “Painters Of Ether”.  In questo progetto (nella biografia è questo il termine usato per descrivere questo suo primo album), “l’idea nasce dall’esigenza dell’autore di concretizzare il proprio progetto musicale, e nel farlo ha deciso di coinvolgere nello stesso diversi musicisti, alcuni di grande caratura e fama a livello nazionale ed internazionale. L’album è composto da 8 brani e lo scopo era quello di “dipingere” ogni pezzo con sfumature e stili diversi, rendendolo unico senza mai discostarsi troppo dai canoni metal” [cit]. 
Ed eccoci quindi davanti ad un prodotto validissimo e ricco di fantasia, dove abbiamo così tanti spunti da farci girare la testa. Innanzitutto voglio sottolineare l’enorme bagaglio tecnico messo al servizio di canzoni davvero riuscite, coinvolgenti e straripanti. Quello che alcune band hanno iniziato a fare più di due decenni fa, come ad esempio Epica, Nightwish, Symphony X, Avantasia e via dicendo, viene in questo album ripreso e rielaborato sotto forma di metal che oserei definire quasi teatrale e bombastico; in più, gni pezzo gode del perfetto equilibrio di tutti gli elementi che un album di power metal sinfonico deve avere. Il disco si apre con un buon pezzo, anche se a mio avviso non il migliore del lotto, sebbene sia comunque un pezzo molto godibile. Infatti “Defenders of Lorenia” coi suoi dodici minuti di durata e con ospiti quali Paolo Perazzani (batteria), Nick Muneratti (basso) e Henning Basse (voce), ha il sapore della presentazione di ciò che verrà di qui a poco. Particolari gli intermezzi dove la band si ferma per lasciare spazio a sperimentazioni varie, anche se rimaniamo sempre ben ancorati al power metal sinfonico, quindi le sperimentazioni sono sempre funzionali ad abbellire un disco che si muove entro queste coordinate. Molti sono anche i cori, quasi teatrali, e buoni sono anche, sul finale, gli interventi di chitarra solista di sapore neoclassico da parte di Luciano Launius. 
Con “Euterpe” (singolo) la Musica (con la M maiuscola) prende una direzione ben precisa. Rocciosi mid tempo e un comparto vocale ottimo che comprende Fabio Dessi e Silvia Violet Balbo (soprano). Ottimi anche gli inserti di tastiera che duellano con gli assoli di chitarra e rendono il brano molto avvincente. Da qui in avanti si sprecano i virtuosismi e la buona musica, e cito la sola “The Young Pharisee and the Apprentice” (altro singolo) con ospiti quali Manu Lotter (batteria), Giorgio JT Terenziani (basso), Michele Luppi (voce), Andy Martongelli (solo finale di chitarra) a forgiare una canzone davvero dinamica e molto ficcante e che a mio avviso si erge a uno dei simboli più convincenti di questo album. Le altre canzoni viaggiano comunque su alti livelli, quindi non ci sono filler, nemmeno uno…
Chiudo dicendo che questo album mi ha davvero colpito per la professionalità, la qualità e la accuratezza con cui è stato realizzato. Dischi come questi fanno avvicinare anche ascoltatori scettici come me verso certi stili di metal più “melodici”, e questo è un enorme merito. Se poi a questo ci aggiungiamo anche dell’ottima musica, direi che possiamo parlare di un progetto “nato per vincere”! 


Voto: 8/10
Joker

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www.facebook.com/cianocianuz.launius

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