HeavyInterviste

Intervista ai DEATH SS

Allora Steve, giusto per cominciare avete suonato da pochissimo al Wacken.
Che esperienza è stata?

E’ stata una grande esperienza! Lo staff era molto professionale e la reazione del pubblico (la maggior parte del quale ci vedeva per la prima volta) è stata ottima! Inoltre la nostra posizione in scaletta dalle 23.45 alle 24.30 ci ha permesso di poter utilizzare tutto l’impianto luci ed effetti a disposizione…

Continuando a parlare sempre di festival, al G.O.M. di un anno fa, molti ricorderanno la vostra esibizione per via della particolare “incazzatura” finale con conseguente devastazione del palco. La “dolce” fine di un rapporto con la Live o altro?

Non proprio… L’incazzatura è stata con il management dei Kovenant che all’ultimo minuto ci ha imposto un cambio di di scaletta a loro favore…

E con l’Hard Staff come sono i rapporti?

Ottimi!  Debbie e le altre ragazze sono molto professionali!

Dopo oltre vent’anni di attività e dopo ottimi responsi da parte di critica e pubblico, in ambito nazionale soffrite ancora della carenza di mezzi, di posti in cui suonare e di concerti saltati per cause da attribuire a gente ristretta di mente?

E’ un problema solamente italiano e sarà sempre di difficile risoluzione.. In Italia un certo tipo di proposta musicale incontra il favore solamente di una ristretta cerchia di cultori … Finchè sarà così difficilmente  le cose potranno migliorare…

E al di fuori dell’Italia hai notato differenze al riguardo?

Certo!
All’estero e in particolare in Germania o nell’Europa del nord il rock è il genere musicale più seguito e quindi  i vari paesi  hanno creato le strutture necessarie per poterlo supportare… In America poi  la gente non fa distinzione tra un genere o l’altro…
L’importante e che la musica proposta piaccia a più gente possibile…

“Let the sabbath begin” esce come terzo singolo da Panic con un Bonus cd live di circa un’ora. Una cosa più unica che rara per un singolo.
Come mai questa scelta? E se invece si pubblicava più in là un doppio cd esclusivamente dal  vivo?

Abbiamo pensato di fare così…

L’esperienza Home Video non è cosa nuova per voi, dato che in passato avevate già pubblicato un discutibile “The Cursed Concert” ed un altro video inserito nel box “Night of the living Death SS” di qualche anno fa. Il DVD “Let the panic…”,  cosa conterrà e sarà quello definitivo e completo per la band?

In che senso “discutibile”?
Il nuovo long – form video sarà un’ottimo prodotto, sicuramente professionale e completo, che soddisferà quanti saranno interessati a vedere un documentario sul nostro ultimo periodo…

“Panic” segna una netta evoluzione rispetto al vostro passato che va oltre l’aspetto musicale (basta notare il vostro nuovo Make-Up o il logo della band).
Per il prossimo album andrete ancora avanti in questa evoluzione o manterrete più o meno gli stessi standard adottati attualmente giusto per non disorientare ulteriormente i vostri fans?

Non c’è nulla di pianificato al riguardo… Di sicuro non sarà una copia di quanto fatto con Panic, ma un’ulteriore evoluzione… Se qualcuno ne rimarrà disorientato, pazienza!

Non credi che negli ultimi anni, molte vostre composizioni abbiano un po’ perso quelle atmosfere e quei suoni cupi dei vostri primi albums?

Forse è dovuto dal fatto che dopo vent’anni noi siamo un tantinello cambiati e abbiamo cercato di trovare anche altre sonorità.

In passato definivi la musica proposta dai Death SS come Horror Music. Questa definizione � per te ancora valida?

Certo! “Horror music” vuol dire tutto e niente….! Significa che a prescindere dalle influenze e direzioni sonore intraprese, la nostra matrice di fondo rimane sempre “orrorifica” e  legata all’ambiente dell’horror…!

Il ruolo del tastierista, credo sia diventato fondamentale nello sviluppo del vostro sound, ma ricordo nel ’90, in occasione dell’uscita di Heavy Demons, in un’intervista su Video Music, tenevi a precisare che l’uso dei sintetizzatori era soltanto marginale, giusto per “arricchire” di quel poco che serviva, il brano.   Ora, questa tua precisazione fatta all’epoca, mi fa un pù sorridere, poichè forse non tutti se lo ricorderanno, ma molti metal fans non accettavano molto l’uso delle tastiere; tutto questo a dimostrazione del fatto di come tutto ciò che gira attorno all’heavy metal si sia evoluto (bands e audience).

Hai risposto da solo: era il 1990, cioè più di undici anni fa…

Comunque, l’esclusione della seconda chitarraè dovuta al maggiore apporto delle tastiere o ad altro?

No! Semplicemente il sound è sufficientemente ricco con l’attuale formazione a cinque  e quindi  non abbiamo bisogno di altre persone…

Hi-Tech Jesus è un brano ironico sul mondo cibernetico. Qual’è la tua opinione riguardo a ciò e pensi che il diffondersi di internet possa portare dei benefici alla musica metal?

Penso che la tecnologia se usata con cognizione di causa sia una cosa assolutamente salutare per il genere umano… Non bisogna aver paura delle novità!
Non so se internet possa aiutare o meno la causa metal…
Di sicuro è un’ottimo mezzo per diffondere la musica in generale!

Alcune vostre covers come la datata “I love the dead” (Alice Cooper), la recente “Rabish is a killer” (Agony Bag) o l’ultima “Rim of Hell” (D.A.D.), sono quanto mai spiazzati per i vostri fans, che diciamo per logica si adatterebbero brani ripescati dalla scena dark o hard rock anni ’70.

Ma noi non abbiamo mai fatto delle cose che sarebbero risultate PREVEDIBILI…

Quanto, di glam, c’è nel tuo background musicale

Adoro il periodo Glam degli anni settanta, quello con le formazioni tipo SWEET, SLADE, T.REX , Gary Glitter  o il primo David Bowie, perchè la loro carica trasgressiva era la vera quintessenza del  ROCK!

Sono risaputi i vari avvicendamenti di musicisti che si sono susseguiti negli anni. Ritieni l’attuale line-up affidabile e duratura?

Chi può dirlo? Di sicuro io non ho intenzione di mandare via nessuno!

Due musicisti che hanno collaborato con te in passato ( e che tra l’altro il sottoscritto apprezza molto): Paul Chain e Aldo Polverari. Un tuo giudizio personale su questi due personaggi non solo dal punto di vista strettamente musicale ma anche umano.

Aldo era un vero genio ed il mio più caro amico.. La sua perdita è stata per me una cosa dolorosissima…
L’altro è solo un povero idiota!

A cavallo degli anni ’90 cambiaste il vostro monicker in Sylvester’s Death per le note vicissitudini che molti conoscono, poi, perchè siete tornati a quello originale?
(se puoi ricapitolare tutta la storia).

Tutti sanno dei problemi che il nostro moniker con la doppia esse si porta dietro da vent’anni…Ci sono ancora dei cretini che ci associano con i nazisti malgrado abbia spiegato in ogni modo possibile che DEATH SS significa DEATH of Steve Sylvester…!
Trovo inutile rivangare ulteriormente la questione!

Facendo uscire i vostri lavori per una propria etichetta, da in un certo senso, libertà d’azione sotto tutti gli aspetti. Ma ipotizziamo il fatto che eravate sotto contratto di una grossa label, credi che le cose sarebbero andate meglio o peggio di come lo siano oggi?

Sicuramente un contratto Major ci avrebbe garantito una maggiore organizzazione e promozione ( e magari anche qualche soldino in più), ma io sono sempre stato abituato a fare sempre di testa mia  non ho mai accettato alcuna imposizione!

Dall’inizio del 2000 ad oggi, vi abbiamo visto super impegnati sia nel promuovere “Panic”, sia nella pubblicazione dei relativi singoli (compreso il Maxi Single “Let the sabbath begin”), oltre i video clips e l’Home Video e l’ultimo prodotto “Transylvania”. Ora c’è da supporre che vi prenderete un bel periodo di riposo o mi sbaglio?

Sbagli! Stiamo già lavorando alacremente sul nuovo album che speriamo di pubblicare a gennaio 2002!

R

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