Sulle scie di Lacuna Coil e The Gathering, questi Godyva si accingono a suonare lo stesso genere, con piccoli accorgimenti che rendono alcuni brani personali.
Le trame si intrecciano di atmosfere gotiche, si veda la prima “Dreams of a Child”, mentre nella seconda “Lovable Sin” le oscure melodie introducono con riff potenti l’evocativa “In Good And Evil”. La cantante Lady Godyva ha una voce ammaliante che riscalda gli ambienti; un esempio sono “Soul Desert” e “Cold”.
Certamente chi vuole trovare originalità in tutti gli spazi di questo disco, non riuscirà a soddisfare la sua fame personale ma, alcune partiture d’impatto non possono essere trattate nel calderone del già sentito: “Aisthesis” difende questa tesi con trasportanti note di chitarra mentre “Light at Last!” padroneggia con riff duri e incisivi.
Per concludere, il disco è prodotto bene con un buon artwork e si ritaglia uno spazio nei lavori da premiare, per alcune parti interessanti succitate, gradevoli all’ascolto.
Stefano De Vito
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