I Dead Cowboy’s Sluts sono una band francese che pubblica per la label M&O Music il cd dal titolo “The Hand of Death”, un lavoro Death-Thrash Metal con richiami vocali al MetalCore. Quattordici brani ben strutturati con alternarsi di campionamenti vocali e strumentali ben miscelati al resto del cd che tecnicamente è impeccabile.
L’inizio molto inquietante da film Horror è lasciato alla track “B.T.K.”, intro di poco meno di due minuti dove si ascolta il sospiro e la paura soppressa di una donna. La furia del cd si apre con i brani che seguono. “I will hunt you down” e “Lusk” sono le due songs che mi hanno impressionato di più per tecnica ed esecuzione con particolare riferimento alla sezione ritmica potente e precisa. Buona anche “Gate of Perdition” dove la band si prende una meritata pausa e lascia alle chitarre e ad una sezione finale di fiati il compito di alleggerire l’album.
“Skull Crusher” è un brano che scalda nuovamente i motori di “The Hand of Death”, un buon cadenzato che fa da apripista a “Life, Death, And Its Painful Intervening Period” dove si ricomincia la corsa verso la fine del cd che avverrà dopo tre brani: “The Hand Of Death Pt.1”, “The Hand Of Death Pt.2” e l’ultimo “Backdraf”, dove la parte cantata altro non è che un parlato sapientemente mixato alla song.
Cinquantaquattro minuti di buona musica al cardiopalmo con soli due minuti di pausa (tanto è la durata di “Gate of Perdition”). Un buon cd che nonostante il numero delle tracks (quattordici) non stanca per niente, e dunque consigliato assolutamente agli amanti del genere.
Voto: 7/10
Leandro Partenza
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