
I Brodequin concludono questa mia lunga carrellata settimanale sulle più depravate realtà brutal. I Brodequin non sono da meno: col simpatico “Instruments of torture”, è proprio il caso di dirlo torturano i loro strumenti e gli ignari ascoltatori con tempi da infarto e voce a la vandino. Dodici brani di pura carneficina degna di un film splatter a’la Clive Baker.
E’ un classico prodotto brutal, simpatico e verminoso nelle lyrics, come vuole la tradizione. La voce è quanto di più vicino ad un gorgheggio di usignolo con forti problemi di stomaco.
Alessandro Nespoli