The Dawn of Ares è il secondo album del power trio siciliano Xenos, 9 tracce per 45 minuti di thrash metal puro e duro.
Si parte con “I am the machine” feat. Josh Christian, chitarrista dei newyorkesi Toxik, un biglietto da visita di 4 minuti in cui si intuiscono il solido background vecchia maniera ma anche qualche lacuna specie nella pronuncia inglese e nelle metriche. In “All shall fall” la tecnica strumentale è di alto livello ed è apprezzabile la ricerca di soluzioni più personali rispetto alla vastità del “già sentito”.
La title-track arriva per terza. Le prime impressioni erano quelle giuste, un cantato pertinente e devoto ma carente di freschezza e soluzioni. Qui, nel gioco delle somiglianze, agli Slayer si affiancano Annihilator e Megadeth, in attesa dei Metallica in “Circle of Lies”.
Seguono “Shields”, “Interceptors” e “The Prophet” senza particolari sussulti se non quelli dovuti al feat. dell’ex Venom Tony Dolan nella seconda delle tre e alla chitarra esuberante di Taormina che spicca su tutto per abilità e ispirazione.
Senza dubbio, l’highlight del disco è rappresentato dalla traccia seguente, “Still to the front”, un connubio molto interessante di parti acustiche ed altre elettriche, che danno vita, inseme alla voce cupa di Nicastro, ad un’atmosfera oscura davvero efficace.
A chiudere le danze ci pensa “The Healer”, che comincia con un riff molto simile a quello di “Seek & Destroy” dei Metallica per poi perdersi alla lunga, nonostante una batteria decisa e un bel passaggio di basso.
“The Dawn of Ares” è indubbiamente un album che si fa prendere seriamente, ben suonato, prodotto discretamente. Di certo non si distingue per creatività e originalità, ma sopra ogni cosa è perfettibile nella concezione dell’utilizzo della voce e nelle intenzioni troppo ordinarie; ovviamente, questa è solo una mia amichevole opinione.
Niente di folgorante insomma, anche se ci tengo a sottolineare i pregi di un disco in cui sicuramente non mancano sicuramente belle suggestioni, in cui si percepisce il duro lavoro e l’amore puro per un mondo in cui gli amanti del genere si sentiranno a casa.
Voto: 6,5/10
Simone Dionigi
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