Gli Umbra Noctis sono una formazione lombarda che in quasi vent’anni di attività ha realizzato tre full-length e qualche altra release come EP, demo e split. In questo nuovo “Asylum” la formazione non fa che confermare il discorso che da sempre porta avanti, ovvero quello di tenere alta la fiamma del black metal più ortodosso, oltretutto cantato in lingua italiana. Approdati sotto l’egida dell’altrettanto storica label black metal Drakkar, questo album sembra quasi un manifesto e un monito, ovvero quello di rappresentare il genere secondo quanto i maestri scandinavi ci hanno insegnato una trentina di anni fa.
Quindi in questo “Asylum” trovano spazio canzoni più tirate, come ad esempio “I Cieli Piangono”, e altre dove la band cerca di personalizzare un po’ il tutto, prendendosi i propri momenti di riflessione e sperimentando un po’ aggiungendo un tocco malinconico, e quasi progressivo alla propria proposta, vedi ad esempio “Green Eyes”. In tutto il disco comunque colpisce il riffing ispirato delle chitarre e la voce che esprime odio in gran quantità e che spesso sfocia in growl e tonalità più death metal che black.
Pur non potendo parlare di capolavoro e neppure di innovazione, nel caso di questo “Asylum”, quello che colpisce è un suono crudo ma non fintamente lo-fi, che beneficia molto di riverberi e distorsioni naturali, e quindi in tutto l’album si respira qualcosa di antico e che quindi innegabilmente rimanda alle radici del black metal.
Ascoltate questo album in una notte fredda e piovosa, siamo sicuri che potreste apprezzarlo molto, a patto che sappiate cosa sia il black metal e lo amiate incondizionatamente.
Voto: 7/10
Joker
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