Ultimamente la scena alternative rock e metal italiana gode davvero di buona salute, basti pensare a band come The Great Divide, Bangout, Silence Is Spoken e altre ancora che mi è capitato di ascoltare, solo parlando del 2022. È quindi giunto il momento di aggiornare la lista con questi Madhouse, che con questo loro terzo album intitolato “Secret Antithesis” riescono a colpire nel segno, grazie ad un songwriting di altissimo livello che spicca grazie ad un lavoro dietro al mixer da applausi.
È inevitabile dire come, nel 2023, un album debba essere presentato con certe coordinate stilistiche e di produzione, e qui Eddy Cavazza ha fatto un gran lavoro come anche nel precedente album, ma questa volta sembra che la sinergia tra la durezza di alcuni riff e il modus operandi di questo producer abbiano dato vita a qualcosa di qualità maggiore.
Rispetto al precedente “Madhouse Hotel” questa volta abbiamo una band più aggressiva, questo credo sia indubbio. L’album è costituito da tante facce, ma l’aggressività di alcuni episodi lascia davvero soddisfatti e parzialmente sorpresi. “Thunder Of Fire” è solo l’inizio di una serie di episodi ad alto voltaggio che determineranno le sorti di un album trascinante, e per fare questo la band piazza altre bombe a mano come “I’ve Had It Up To Here” e “Nicotine”, e prendendo una pausa solo nella più introspettiva “Infected World”.
È quindi un album da ascoltare e comunque da non bollare come qualcosa di troppo sempliciotto, perché – a parte il fatto che la potenza non viene quasi mai meno – sono diverse le fasi del disco in cui la band cerca di offrire qualcosa che non sia troppo prevedibile, e anche questo aspetto contribuisce a rendere “Secret Antithesis” un album di rock duro con voce femminile molto valido e competitivo.
Voto: 7/10
Joker
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