Ottime idee e ben messe in opera, fanno di questo primo demo, un disco ascoltabile e diretto. Legati ossessivamente alla Nwobhm, il quartetto napoletano mette in mostra cinque pezzi ben suonati, con uno splendido arpeggio nella seconda traccia “The Age of the Beast” e un ottima introduzione nella quinta “Rise From the Dust”.
Gli assoli di chitarra non convincono pienamente ma, per il resto, tutto è pronto per costruire un discreto seguito a questo Like a Jackal. L’opener “Jackal” è veloce e tagliente mentre “Torquemada”, mostra una cadenzata partenza che affonda il suo sound nelle note centrali. La band è molto legata a sonorità maideniane e, in alcuni momenti, si lascia trasportare in note poco originali che sanno di già sentito. E’ del tutto normale come prima esperienza, l’importante è avvicinarsi al genere con la dovuta calma per cercare sonorità sempre più avvincenti.
Un segno tangibile di personalità rimane senza dubbio l’ultima “Rise From the Dust”, con varie sfumature e un buon assolo di chitarra; le diverse atmosfere definiscono la linea musicale usata dalla band e, con questo ultimo pezzo, chiudono il loro primo lavoro nel migliore dei modi.
Ignis fatuus