DeathInterviste

Intervista ai CRAWLING CHAOS

Un inizio promettente con “Goatsuckers” e “Repellent Gastronomy”, una conferma definitiva con “XLIX”: questi sono i Crawling Chaos. Naturale che il nostro Joker voglia saperne di più, sviscerando assieme alla band i particolari del nuovo disco in questa dettagliata intervista…

Ciao ragazzi e benvenuti su Raw and Wild. Per prima cosa volevo sapere cosa avete fatto nei sette anni che sono passati dal vostro precedente album “Repellent Gastronomy” al nuovo “XLIX”.

Ciao ragazzi e grazie mille per questa intervista! Cosa abbiamo fatto… beh, quello che fa ogni cultista che si rispetti… abbiamo aspettato che i pianeti si allineassero, ahahahah! Scherzi a parte, la verità è che durante questi anni siamo stati tutti molto impegnati anche su altri fronti della vita e dal punto di vista musicale molti di noi si sono impegnati in progetti parallelli. D’altra parte tutte le esperienze maturate in questo periodo ci hanno arricchito di idee e hanno stimolato ulteriormente la nostra voglia di comporre. Sul fronte del songwriting poi ci teniamo a produrre materiale che ci soddisfi al 100%, suonato bene e che abbia qualcosa da dire. Fintanto che un pezzo non lo sentiamo “finito” continuiamo a lavorarci. Inoltre, il processo compositivo è molto condiviso: tutti contribuiamo attivamente, proponendo idee e sollevando dubbi. Tutto ciò, se da una parte allunga i tempi, dall’altra ci permette di creare canzoni che soddisfino realmente tutti i membri della band. Non abbiamo fretta.

Quali sono stati i cambiamenti più sostanziali nel vostro sound in questo lungo periodo?

Per quanto ci riguarda, la differenza con “Repellent Gastronomy” è enorme sia dal punto di vista compositivo che di sound. Abbiamo cercato di rendere tutti i pezzi molto più legati tra loro, di privilegiare l’espressività e l’evocatività. Abbiamo tutti curato molto il suono, mantenendo un approccio analogico che esprimesse più potenza possibile ma non sacrificasse diciamo l’effetto “live”, più caldo.

Dove è stato registrato “XLIX” e da chi è stato prodotto?

Per quanto riguarda la produzione, abbiamo la fortuna di conoscere dei professionisti di altissimo livello che hanno collaborato con noi alla realizzazione dell’album. XLIX è stato registrato e prodotto ai Domination Studio di San Marino da Simone Mularoni e Simone Bertozzi, una vera garanzia. Il loro supporto nella creazione del sound che avevamo in mente è stato fondamentale. Anche “Repellent Gastronomy” è stato registrato lì, ma la differenza sonora è abissale. Rispetto al passato abbiamo sperimentato molto di più. Potremmo affermare che con “XLIX” abbiamo finalmente definito quel sound che avevamo in mente fin dagli albori della band.

So che “XLIX” è un concept album. Vogliamo quindi parlare di questo aspetto?

Esatto, XLIX è un concept album ispirato a “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, scritto nel sedicesimo secolo. La narrazione è una sorta di parabola, una cronaca fuori dal tempo e dallo spazio che ripercorre le vicende di un protagonista senza nome e senza volto che costituisce l’unico punto di vista dell’intera narrazione. Profondamente amareggiato e frustrato dalla realtà in cui vive – mai temporalmente definita – il protagonista si ritrova tra le mani una fantomatica “edizione maledetta” della famosa opera del Machiavelli. Il tomo, che egli trova tra le rovine di una città perduta, lo guida esotericamente verso l’incarnazione dello “statista definitivo, del dominatore ultimo”. Ma questo è solamente l’inizio. Ogni canzone corrisponde sostanzialmente a un capitolo della vicenda. Il progredire della trama, ovviamente, porta con sé tutta una serie di considerazioni e spunti di riflessione. I testi possono essere interpretati adottando di volta in volta chiavi di lettura differenti (teologiche, sociologiche, esoteriche o psicologiche). Non mancano citazioni ed episodi grotteschi – una caratteristica che ha da sempre caratterizzato i testi dei Crawling Chaos. Anche l’artwork dell’album, realizzato da Simone Strige (@strxart) ed il nostro batterista Edoardo, è parte integrante della narrazione. Per chi riesce a interpretarlo, costituisce un’altra delle possibili chiavi di lettura con cui è possibile decodificare il tutto.

Quali sono le vostre principali influenze musicali e che peso hanno sul vostro modo di comporre musica?

I nostri ascolti in ambito musicale spaziano veramente a 360° e ognuno di noi porta un contributo diverso nella band a livello di influenze, sound e approccio al songwriting. A livello di influenze nella composizione del disco di sicuro le band di riferimento sono Death, Behemoth, Gojira e Lamb of God, solo per citarne alcune. Ma nel disco si possono sentire influenze di sythwave, harsh EBM, southern rock e addirittura prog anni ‘70.

Appena sarà possibile, promuoverete dal vivo questo nuovo album? O state già lavorando a del nuovo materiale da portare in sede live quando si potrà?

Entrambe le cose. Ovviamente non vediamo l’ora di poter portare XLIX dal vivo. L’aspetto live per noi è il motore principale che ci spinge a suonare e abbiamo scritto questo disco con la chiara intenzione di poterlo eseguire efficacemente sul palco. Underground e live sono inscindibili, d’altra parte. Inoltre stiamo scrivendo del materiale nell’ottica di collaborare con artisti appartenenti a generi musicali completamente diversi per, appunto, cercare di spingerci oltre il genere – pur mantenendo, ovviamente, una proposta estrema e aggressiva. Probabilmente l’elettronica occuperà un po’ di spazio in più all’interno del nostro sound, ma le chitarre rimarranno sempre il pilastro portante della nostra proposta.

Cosa rappresenta per voi suonare death metal e in cosa cercate di differenziarvi rispetto alla miriade di band che suonano questo genere?

Il metal estremo è un genere che va a scuotere e stimolare la parte più primordiale di noi, è una vibrazione che ti pettina le budella. Semplicemente ci esalta suonarlo, ci divertiamo. Però il death metal ha un potenziale espressivo ed evocativo enorme. A noi piace raccontare qualcosa, cercare di evocare delle immagini, un contesto. Il genere in se non rappresenta un canone con degli stilemi da rispettare, ma uno strumento efficace per fare questa cosa. Quindi, pur non stravolgendo certo le regole del gioco, non ci poniamo limiti, e contaminiamo la nostra musica con tutto quello che riteniamo possa dare qualcosa in più. Forse questi aspetti, ovvero la voglia di raccontare storie usando più linguaggi, speriamo ci rendano riconoscibili nell’enorme famiglia del metal estremo.

Come siete arrivati al deal con Time To Kill Records e come vi state trovando con loro?

L’incontro è avvenuto nel più calssico dei modi: abbiamo proposto il nostro disco a diverse etichette che ci sembravano adeguate e la Time to Kill è stata una di quelle che ha risposto con più entusiasmo alla nostra propsta. Siamo molto contenti di essere entrati nel loro roster. Credono veramente nei gruppi con cui firmano i deal e danno il massimo per spingere la loro proposta e trovare le soluzioni migliori per diffondere la nostra musica. Soprattutto in un periodo difficile come questo si sono rivelati degli alleati preziosi.

Quando ripartiranno i live show, con chi vi piacerebbe, almeno una volta dividere il palco?

Noi sul palco vogliamo ricreare atmosfere brutali ed evocative e ci piacerebbe condividere il palco con le band che prima e meglio di noi sono riusciti in questo intento. Sognamo giganti come Nile, Gojira, Behemoth ma anche Flashgod Apocalyopse, Hideous Divinity, Anaal Nathrakh, Beyond Creation..forse additittura i Portal!

Allo stato attuale, quali band ascoltate e consigliereste ad altri di ascoltare?

Come già detto esploriamo un po’ di tutto ed il metal è il grande ma non unico amore. Alcuni di noi affondano le radici nel punk hardcore e addirittura nel primo hip hop mentre altri son più ancorati ai classici del metal degli albori. Piuttosto che citare i mostri sacri che tutti conosciamo e da cui siamo certamente influenzati, come detto prima, pensiamo a qualcosa forse di meno conosciuto come ad esempio gli Zeal & Ardor o i primi Shining. Ultimamente alcuni di noi sono in fissa con un certo tipo di synthwave come Perturbator, Daniel Deluxe, Volkor X etc…

Siamo ai saluti. Concludete come volete…

Non vi diremo di supportarci a prescindere. Andate piuttosto su qualsiasi piattaforma, scrivete “Crawling Chaos – XLIX” e ascoltate un po’ di roba. Se vi piacciamo ci trovate dappertutto, seguirci non vi costa nulla! La cosa più importante per noi sono gli ascoltatori reali.
Grazie a tutto lo staff per questa bella opportunità, a presto!

Joker

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