Sebbene sul web questo album sia considerato il secondo di questo progetto musicale, il sito Metal Archives parla chiaro e ci dice che si tratta del primo vero full-length dei Gates of Eden. Il resto delle pubblicazioni da parte del mastermind Tregor Russo sono pubblicazioni di altri suoi progetti e/o pubblicazioni minori, come singoli o simili. Quindi non sappiamo chi sbaglia e chi la dice giusta!
Detto che poco importa in questo senso, quello che rimane da analizzare è “Passage To Babylon”, un disco che cerca di mescolare metal e suggestioni etniche e folkloristiche tipiche della musica araba e mediorientale. Oltre a questo, anche la tradizione siciliana ha un suo peso in questo album. Quello che ne scaturisce è un lavoro dalla spiccata vena progressive, esasperato nella sua ricerca minuziosa di uno stile proprio e unico. Melodie strane di voce, strumenti della tradizione popolare e infine la chitarra di Tregor che cerca di forgiare riff contorti e molto cervellotici. La potenza si alterna spesso e volentieri con tempi medi o lenti dove il doom e il dark metal escono al meglio, mentre intermezzi puramente folk cercano di farsi strada in questo calderone di influenze, e ci riescono molto bene.
Più che un album vero e proprio, questo “Passage To Babylon” rappresenta una sfida, che si traduce nel superare i limiti della musica pesante e di cercare di rendere compiuta la formula di un folk-progressive metal davvero particolare e dall’elevato tasso tecnico. Un disco che riesce inoltre ad emanare un qualcosa di mistico e ammaliante. Se siete alla ricerca di nuove strade della musica metal e e siete amanti del doom metal, questo disco potrebbe fare al caso vostro.
Voto: 7,5/10
Joker
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