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AGGLUTINATION METAL FEST (Sant’Angelo di Potenza (PZ) – 11/08/2007)

Lassù sulle montagne, dove neanche le aquile osano… osano i metallari. E così Sant’arcangelo di Potenza ha ospitato quello che è il più longevo festival metal del meridione: l’Agglutination. Edizione alla tedesca quella di quest’anno con i Gamma Ray e i Tankard.

A causa delle difficoltà a raggiungere il paese lucano, non abbiamo potuto seguire le due band d’apertura: Infernal Angels e Golem. Ce ne scusiamo.
Quando salgono i Kaledon sul palco c’è già un buon numero di persone sotto il palco che gradiscono il power metal alla tedesca della band romana. Buona prova la loro.

Buona la prova anche dei Dark Lunacy: il loro death metal “svedese” è piacevole e il sempre più numeroso pubblico si scatena sotto il palco. I pezzi sono stati tratti essenzialmente dall’ultimo Diarist e dal meno recente Forget Me Not. Ottimi quaranta minuti i loro.

Quando salgono sul palco i Fire Trails, è inutile dirlo, gli occhi (e le orecchie) dei presenti sono tutti per Pino Scotto. Vera memoria storica del movimento metal italiano, Pino non le manda a dire a nessuno. Incita il pubblico, promuove il metal italiano, lancia slogan sessisti. Una vera bestia da palcoscenico. Il rock and roll della band è ipervitaminico e si alterna ai vecchi pezzi dei Vanadium. Ma quando c’è Scotto sul palco la musica va in secondo piano.

Personaggio che non passa inosservato è certamente Andreas “Gerre” Geremia, cantante dei Tankard. Non è un uomo, è una montagna! Il gruppo tedesco ha una fissa: la birra. Il pubblico metal ha una fissa: la birra. E’ amore a prima vista. Il thrash iperveloce e ignorante del gruppo di Francoforte è una goduria. Si susseguono velocemente in ordine sparso nuovi e classici. Si parte con la recente We Still Drink The Old Ways, poi è il turno dei classicissimi  The Morning After e Zombie Attack. Gerre agita la pancia e il popolo agita la testa! Slepping Rom Reality, Beermuda,The Beuty And The Beast, Stop The Chimical Invasion, sono i pezzi che si sono susseguiti prima della conclusiva Empty Tankard. Grandi! (e grossi). I veri eroi della serata.

L’attesa per i Gamma Ray era grande e il gruppo di Kai Hansen non ha tradito. Superati brillantemente alcuni inconvenienti tecnici i tedeschi hanno fatto uno show da manuale. Tanto sudore e tanta grinta. Dopo una breve intro si parte con Garden Of Sinner, per passare poi New Order e Man On A Mission. I pubblico vuole i classici degli Helloween e la vecchia volpe di Kai questo lo sa. Ride The Sky, Future World e  I Want Out è il classico trittico delle “zucche” proposto. Per il finale tornano i classici dei Gamma Ray: Rebellion In Dreamland e Land Of The Free. Per il tradizionale bis Kai e soci hanno optato per Valley Of The Kings, Somewhere Out in Space e Send Me A Sign.

In conclusione, possiamo affermare che se l’Agglutination è arrivato alla sua tredicesima edizione non è un caso.

G.F. Cassatella

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