“Ora la moglie di Lot contemplò da dietro di lui e divenne una colonna di sale”
(Gen,19,26).
L’immagine più fulgida del concerto dei Soulfly è quella di una pietrificata Gloria Cavallera che assiste, con la braccia conserte, al concerto del marito. Avrà avuto paura che il consorte sbagliasse qualche mossa? Certo, la novella Sharon Osbourne deve essere una tosta. A noi non resta che ringraziarla per aver causato la fuoriuscita del maritino dai Sepultura.
L’idea di essere a Sodoma non deve aver fatto capolino solo nella mia mente, ma anche in quella di tutto il pubblico pagante che si è visto pian piano dimezzare il numero di band partecipanti e la durata dello show di quelle sopravvissute.
Cerchiamo di far ordine per quanto possibile.
Il concerto parte con fortissimo ritardo. I Cosmica con il loro rock italiano cercano di dare un po’ di conforto al pubblico che si trova sotto il palco B. Tocca, poi, agli Ashram con il loro power continuare nell’opera. Le sonorità si fanno più estreme con Bourning Seas e Kronium (veramente bravi, quest’ultimi). Da qui in poi si capisce sempre meno: iniziano a circolare le prime voci sull’assenza di Undertakers e Schizo. Poco chiari i motivi cha hanno portato alla defezione della band napoletana, mentre sembrerebbe che i siciliani non abbiano suonato a causa di un infortunio del batterista. Ci fermiamo sotto il palco B ad ascoltare gli Ingraved, ottima prova la loro.
Sul palco A tutto tace.
Mi trovavo nel backstage con GL degli Extrema quando ho assisto a questo siparietto:
Tommy Massara (TM): “Ora saliamo noi.”
GL: “Ma non tocca a noi!”
TM: “Hanno detto che tocca a noi. Abbiamo solo mezz’ora.”
GL, posando le birre, ha risposto: “Ok.”
Scrivo questo per mettere in evidenza la professionalità del gruppo milanese. Altri gruppi durante la serata per molto meno hanno rinunciato a suonare…
Torno sotto il palco B e trovo la band che è stata chiamata a sostituire i due big defezionari, i Disguise. Mentre mi domando come mai una band chiamata a sostituire due gruppi del palco A si ritrovi a suonare sul palco B, il pubblico incita la band pugliese. Sembra tutto pronto… ma sul più bello il gruppo scende dal palco. Show rimandato, gli Extrema sono pronti a suonare sul palco A. Per la cronaca l’esibizione dei Disguise è stata spostata dopo quella dei Soulfly, ecco i nuovi headliner. E’ come vincere a Wimbledon partendo con una wild card, no?
Gli Extrema spaccano. Chi non è stato ad un loro show non sa cosa si perde. Spettacolo tanto impeccabile quanto striminzito. Generation, All Around, Money Talks sono alcuni dei macigni che i quattro hanno catapultato sulle teste dei metal kids. Grandi!
Il Patriot Act, rispetto al sistema di sicurezza messo in piedi da miss Cavallera, è roba da dilettanti! Per accedere al backstage nei minuti che precedono l’ingresso dell’ex cantante dei Sepultura è necessario consegnare il pass alla security (ma come si fa a riconoscere gli “imbucati” se si è tutti senza pass?). Il secondo livello prevede le transenne dinnanzi al camerino. Quando finalmente si fa vivo l’artista, che cantava contro i metodi repressivi della “policia”, è circondato da un numero sproporzionato di gorilla! C’era più gente della security che addetti al lavoro dietro il palco. Sarà…
E la musica dei Soulfly? Quella è ok. Il vecchio Max sa come tenere il pubblico in pugno. Vecchi e nuovi pezzi si alternano. Certo l’audience non nasconde la propria preferenza per il materiale targato Sepultura. Eye for Eye, Back to the Primitive, The Song Remains Insane, Refuse Resist, Chaos A.D. sono alcuni dei pezzi dati in pasto al pubblico. Tra assoli di chitarra, momenti di flamenco e percussioni, lo show scorre via piacevolmente. Nulla da dire, il gruppo è una macchina da live ben oleata.
Quando lo spettacolo finisce non c’è rimasto che attendere che qualcuno spostasse la statua di miss Cavallera dal palco…
Serata conclusa? Neanche a pensarlo! Sul palco B si torna a suonare nonostante sia partita la caccia all’autografo dei Soulfly.
L’imbarazzo è forte. Da una parte si ha la consapevolezza di quanto sia difficile organizzare un festival metal al sud e dall’altro si ha la certezza che poco o nulla ha funzionato. In conclusione non ci resta che augurarci che gli errori di quest’anno siano serviti da lezione per un’eventuale edizione 2008.
G.F. Cassatella