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UNDERGROUND SOUND – RAW POWER + CADAVERIC CREMATORIUM + LEGION + SUBLIMINAL CRUSHER + L’ORDADUNTO + M-16 + DISAGIO (Marmaja Club, Cusano Milanino (MI) – 19/06/2007)

Il festival “On Underground Sound”, giunto alla sua terza edizione, è una kermesse organizzata dall’agenzia On Dead Sound, il cui scopo è promuovere l’attività di ottime band italiane la cui realtà è ancora relegata ad una dimensione underground. La location di questo evento è il Marmaja Club di Cusano Milanino, già teatro il mese scorso del Thrash Till Death Fest, ed anche questa volta l’organizzazione non poteva essere delle migliori, con happy hour offerto a tutti i partecipanti all’evento, buoni suoni e la presenza di banchetti per vendere il merchandising dei gruppi nonché dischi rari. Unica nota negativa l’afflusso di pubblico, che anche in questa occasione si è limitato ad un centinaio di fan e fedelissimi, nonostante l’evento, almeno nella zona di Milano, sia stato ben pubblicizzato. Purtroppo il metallaro medio italiano è spesso portato a snobbare le band italiane che non suonino power, e così gruppi che, né su disco né in sede live, nulla hanno da invidiare a cugini tedeschi e scandinavi, restano perennemente relegate in una dimensione underground, mentre meriterebbero ben altri riconoscimenti.

L’apertura del festival spetta ai bergamaschi Disagio, band nata ormai nel lontano nel 1994 e autrice di due cd autoprodotti,  che può vantarsi di avere aperto concerti di Doro e Dark Lunacy. Lo stile da loro proposto è un melodic death metal, molto originale, che non ha nulla da spartire con il scena di Goteborg, ma alterna invece parti feroci, in puro stile thrash-death anni ’80, da ariosi stacchi melodici in cui armoniose linee  di chitarra la fanno da padrone. Nella mezz’ora a loro disposizione i cinque hanno saputo dimostrare passione buonissime capacità esecutive, per cui il nostro consiglio è di andare sul sito della band, scaricarvi gli mp3 gratuiti  e gustarvi la meritevole proposta dei Disagio.
La seconda band a calcare il palco del Marmaja sono i milanesi M-16 (acronimo di murder 16th), fautori di un thrash-death di matrice tedesca, che vede in Sodom e Destruction le maggiori fonti d’ispirazione. Il frontman Saverio, bassista e cantante del gruppo, ha tutte le carte in regola per essere considerato l’Onkel Tom Angelripper della scena thrash italiana, mentre Ricky, membro anche degli Irriverence, e Lele alle chitarre compiono un ottimo lavoro, fatto di melodie taglienti e riff spaccasassi. Prestazione violentissima!
Passano cinque minuti e sale sul palco l’Ordadunto, che vede tra i suoi membri Mauro degli Irriverence, e alla batteria ancora Davide, che aveva appena suonato con gli M-16 ed è pure lui negli Irriverence. Gli inventori del Pig Metal portano sul palco la furia e la violenza tipica dell’hardcore e, cosa molto interessante, propongono anche brani cantati in italiano, come “Lasciami Stare”, a dimostrare chiaramente che si possono comporre canzoni metal veloci e potenti anche nella nostra lingua madre, basta solo avere buone capacità tecniche ed una sfrenata voglia di divertirsi e bere birra, come i tre pazzi membri dell’Ordadunto.   
Tocca poi agli umbri Subliminal Crusher, a nostro parere la band autrice della migliore performance della serata. I cinque mostrano sul palco un affiatamento ed una grinta notevoli, inoltre il cantante Tooz è un vero animale da palco, mai fermo e che non perde un’occasione per incitare il pubblico. Il thrash tecnico proposto da questi ragazzi ha una caratura notevole, per cui consigliamo vivamente ai lettori di procurarsi il loro album d’esordio, “Antithesis”, distribuito in Italia dalla Masterpiece Records. Riteniamo che questa band abbia sicuramente le potenzialità per raggiungere un buon successo sia nel nostro Paese sia nel continente, per cui auguriamo tutta la buona fortuna che si meritano ai Subliminal Crusher.

I Legion, che hanno recentemente cambiato il monicker in Enough To Kill, sono stati la band più giovane a calcare il palco dell’ “On Underground Sound 2007”, nonché quelli ad aver proposto un suono più moderno e meno tradizionalista. Le loro canzoni, tutte dotate di un notevole impatto dal vivo, richiamano infatti le sonorità di In Flames, Killswitch Engage e Chimaira. Brani potenti e anthemici, uniti ad una già matura capacità di tenere il palco, fanno ben sperare per il futuro degli Enough To Kill, la cui esibizione si chiude con la stupenda cover di “Heartwork” dei Carcass.

Il penultimo gruppo a salire sul palco del Marmaja sono i bresciani Cadaveric Crematorium, band che la scorsa estate, in quanto vincitrice del Metal Battle Contest, ha potuto suonare al celebre Wacken Open Air, il più grande happening metal mondiale. I Cadaveric Crematorium vantano già una produzione discografica di tutto rispetto, e la partecipazione a numerosi tour in tutta Europa. Il loro brutal-grind merita assoluto rispetto, in quanto suonato con una precisione ed una freddezza chirurgica, senza alcun segno di quella gracchiante cacofonia che spesso si riscontra nei lavori di parecchi complessi grindcore. Complimenti in particolare al singer DR., il cui growling mi ha ricordato quello del Glen Benton dei tempi migliori, ed al bassista Necrom, anche autore di vocalizzi lirici in stile Morbid Angel che arricchiscono le composizioni della band. Grande prestazione da parte di questa formazione italiana di cui andare orgogliosi, perché non sfigurerebbe affatto se paragonata a formazioni sacre del genere, quali Vital Remains o Monstrosity.

L’ultimo show della serata è quello dei Raw Power, seminale band hardcore bolognese nata nell’ormai lontanissimo 1981 per volere dei due fratelli Mauro (voce) e Giuseppe (chitarra) Codeluppi. Il detto latino nemo propheta in patria si addice benissimo alla storia di questa band, reduce da un lungo tour negli Stati Uniti, ove gode di una popolarità e di una fama notevolmente superiori a quelle che riscuotono nella loro terra natale. La loro esibizione si apre con l’omonimo inno “Raw Power”, presente sul loro primo LP, “Meccano”, del 1983, un brano che in 25 anni non ha perso un briciolo di freschezza e attualità.  Tutto il concerto è incentrato sulla riproposizione dei loro pezzi storici, come “State Oppression”, “Police-Police”, “Buried Alive”, schegge impazzite di punk-hardcore rabbioso ed anthemico, arricchito dalle linee di chitarra a momenti hard-rock di Giuseppe Codeluppi. Una nota divertente: intorno a metà del concerto, il frontman Mauro, già visibilmente ubriaco, è sceso dal palco per recarsi al bancone del bar e rifornirsi di birre!

E così, dopo cinque ore di concerti, si è conclusa la serata, non ci resta che ricordare ancora ai lettori di visitare i siti delle band, ascoltare i loro mp3 gratuiti e soprattutto supportare la scena underground italiana.

Links:
www.disagio.net
www.myspace.com/murder16th
www.lordadunto.com
www.subcrush.it
www.legionband.com
www.cadaveric.it
www.rawpowerhc.com

Marco Cramarossa & Chiara Ciurli

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