
Che grande miracolo quando gli anni d’oro del metal e dell’hard rock melodico (parlo ovviamente degli anni ’80) tornano a vivere oggi, in un panorama sconquassato da gente e pseudomusicisti senza scrupoli, che cercano di propinarci prodotti assai scadenti e privi di qualsiasi sentimento o, che, comunque, fanno passare per metal e rock ciò che metal e rock non sono. Fortunatamente, sulla faccia di questo fetido pianeta c’è chi crede ancora nella VERA musica e occhio: per vera non intendo solo quella metal; ma più in generale quella che esce da dentro a ,prescindere dal genere e che ci lascia qualcosa.
Già al primo ascolto di “Four Stones”, i Pythons si sono presentati come una band che sa il fatto suo e che propone una musica melodica, calda, ben curata, accattivante ed orecchiabile ma non per questo trend. Le quattro tracks proposte dalla band risultano molto omogenee nelle composizioni e nelle strutture melodiche.
Il suond, pur risultando quello canonico del classic hard rock melodico, presenta alcune strizzate d’occhio a melodie decisamente power, specialmente negli stop’n’go. Anche se alla lontana, sono riscontrabili molti elementi rock blues di stampo fortemente americano, (incidentale, in quanto Luca Minichiello-basso e Nick Donati-guitar, provengono da scenari decisamente rock-blues) nel largo uso di suoni molto pieni e caldi nei vari riffs e solos.
Il tutto è miscelato con vari crescendo che accentuano la potenza e l’incisività dei brani, come in “Shadows” che risulta, a mio avviso, uno dei pezzi più rappresentativi del demo. In ultima analisi è interessante ed anche piacevole notare una certa distanza dal kitsch e dalla pacchianeria che ha contraddistinto in passato alcuni illustri colleghi della band (dai Poison agli Europe e dai Bon Jovi a David lee Roth). Probabilmente la band a cui si può fare riferimento per un’idea iniziale del gruppo è quella dei Bon Jovi, sicuramente con meno capelli cotonati, meno trend e meno grezzaggine.
Un plauso anche alla cura e alla grafica della biografia inviata: bravi ragazzi, questo significa essere professionali.
Buono
A.N