Anche quest’anno torniamo a parlare del Raw & Wild Rockfest manifestazione musicale live giunta alla seconda edizione, organizzata dalla redazione dello stesso web magazine ed affiancata questa volta dal fondamentale supporto della direzione del circolo culturale Bellamì di Foggia.
Il cartellone ha visto come consuetudine, i nomi di giovani band locali, nonchè la partecipazione straordinaria dei The Famili, compagine ligure reduce da un album di debutto appena pubblicato e che vede nelle proprie fila, ex componenti dei Sadist.
Vale tuttavia evidenziare come la presenza di un gruppo di spessore nazionale, sia stato sufficiente a far divenire di fatto la serata come un evento più unico che raro nel capoluogo dauno. Indovinata inoltre la location, posta nel centro storico cittadino e dove si è riversato un ragguardevole numero di persone giunte verosimilmente anche da fuori regione.
Inizio affidato agli Exhumation, giovanissima band che ha mostrato si buona volontà, ma anche evidenti capacità tecniche ancora da affinare. Per loro dovrebbe essere in preparazione un demo di pezzi propri, anche se in questa occasione hanno voluto proporre solo cover dei Metallica, quali “No Remorse”, “Whiplash”, “Master Of Puppets” e “Blackened2.
A seguire, i Souls in Apocalipse alzano il tiro con un thrash death dalle linee melodiche e ben interpretato. Esibizione dignitosa la loro e che ha tenuto costantemente alto il ritmo in una alternanza di brani di casa S.I.A. e cover d’annata di bands ispiratrici come In Flames, Dark Tranquillity e Arch Enemy. Peccato che per questo convincente gruppo sia stato il cosiddetto “canto del cigno”; da segnalare infatti a pochi giorni del concerto, lo split definitivo (o momentanea pausa di riflessione).
Colpiscono nel segno i Damage Ritual cover band dei Pantera, che, nonostante per loro sia stata la seconda occasione in assoluto per suonare dal vivo, mostrano capacità di rilievo non indifferenti per una band nata da poco tempo. Impatto frontale secondo i rigorosi dettami impartiti da Phil Anselmo & soci e che per la gioia di tutti i presenti, sono riusciti a passare in rassegna graditi e spaccaossa hits quali Psycho holiday, Mouth for war, Walk, New level, I’m broken, Revolution is my name e 5 minutes alone.
Eccoci quindi ai The Famili, i quali hanno messo a ferro e fuoco la sala con un incendiario e compatto death-thrash è dalla verve moderna ma altrettanto personale e poi quel tocco di “horror” che ha incuriosito non poco.
Tommy Talamanca (supportato dall’egregio lavoro di basso e batteria) non si è risparmiato nel riversare sui presenti tonnellate di riff precisi e potenti alternati a sporadici inserti di keyboards sempre efficaci, mentre Trevor (presentatosi in versione “Leatherface” con tanto di maschera e motosega) si è riconfermato, dopo anni di “assenza” un ottimo frontman sempre affidabile. Inutile dire che il loro set sia stato incentrato tutto sul nuovo album (ad eccezione di una squisita versione di “Flash Of The Blade” dei Maiden nel finale), seppure con qualche accennato disappunto da parte di alcuni sostenitori che si aspettavano qualcosa dal vecchio repertorio Sadist.
Ovviamente buon risultato per loro, alla luce della buona reazione del pubblico che non conosceva la nuova release uscita da troppo poco tempo.
Roberto Pasqua