BlackDeathInterviste

Intervista a HELGAST dei MORTUARY DRAPE

“Buried In Time” è la loro ultima fatica discografica; la leggenda può ancora continuare per lungo tempo. Lasciamoci affascinare e trasportare da questa magica ed assoluta cult band.

Allora, è appena uscito il vostro nuovo disco “Buried in Time” mi puoi dire quali sono le differenze principali per te tra questo disco e il precedente “Tolling 13 Knell”?

Direi che le differenze tra Buried e Tolling sono diverse: Tolling era un disco più “riflessivo” e “sperimentale”. Buried, pur mantenendo l’inconfondibile stile Mortuary Drape, è più diretto e di impatto pur non essendo un disco semplice e di facile “assimilazione” essendo comunque molto tecnico e studiato in ogni minimo particolare.

Punto di forza dell’intero disco è la produzione, direi “impeccabile”. Premetto anche che i Mortuary drape hanno cambiato varie etichette discografiche dalla Nazgul Eire Prod (ora Barbarian Wrath) Shivardasha e Decapitaded, Iron Pegasus. Buried in time esce, invece, ancora una volta per Avantgarde Music. Puoi dirci come vi trovate con loro e com’è il vostro rapporto? E comunque come mai avete deciso di rivolgervi all’Avantgarde abbandonando label molto più underground?

Riguardo alla produzione sono d’accordo e a tal proposito ringrazio Alex Azzali e gli AlphaOmega studio, grazie a lui e al nostro Cruel Abbot il disco è quello che potete sentire. Con Avantgarde ci troviamo molto bene. Si sono sempre comportati bene con noi, venendo abbastanza incontro alle nostre esigenze per quanto nelle loro possibilità. Bisogna fare un plauso a questi ragazzi dato che hanno fatto molto in un paese come l’Italia, dove il nostro genere è quantomeno di secondo piano. Abbiamo abbandonato label più underground perchè l’offerta fattaci da Avangarde era buona, in più il fatto di uscire per un’ etichetta italiana conosciuta all’estero è un’ottima cosa; un po’ come Loris Capirossi corre con la Ducati tanto per farti capire: un pilota italiano su moto italiana che si fa valere contro i colossi stranieri.

Nel nuovo disco traspare un impronta totalmente death metal old school intervallata da riff thrash di chiaro stampo anni’80 (di scena tedesca essenzialmente). Come mai avete optato per questa scelta (già nei dischi precedenti, si poteva sentire tale influenza anche se in minor modo secondo me)?

I M13D hanno appunto sempre avuto tali influenze. In questo disco si sentono molto di più grazie alla produzione perfetta che tu hai già citato.

Purtroppo tra le mie mani ho solo la copia promo del cd. Di che cosa parlano i testi di “Buried in Time” (è un concept album o ogni testo ha vita sé stante) e da dove trai ispirazione o comunque a cosa vi ispirate nelle vostre composizioni?

E’ una via di mezzo: il disco parla dell’ineluttabilità del tempo, come ogni secondo passato non potrà mai più essere rivissuto, come non si può prendere lo stesso secchio d’acqua da un fiume. L’implicazione principale della vita, ovvero la Morte, pervade ogni singola canzone legandola idealmente e concettualmente alla successiva.

Ho visto che è anche schedulata l’uscita in vinile del vostro nuovo disco. Come mai questa scelta? Chi si cela dietro la Wild Prod?

Helgast – Si è già uscito il vinile in 666 copie di cui 166 in edizione limitata con vinile rosso e sovracopertina cartonata. L’edizione limitata la si trova solo contattando noi, dato che non l’abbiamo data a nessun distributore. Non mi è consentito dire chi c’è dietro la Wild prod. ma credo che con un po’ di “fantasia” ci puoi arrivare.
L’abbiamo fatto dopo aver visto in giro diversi bootleg in vinile di altri album (vedi ad esempio Secret Sudaria). Prima che lo facesse comunque qualcun’altro, lucrando (anche se poco) alle nostre spalle, lo abbiamo fatto noi. E direi che è stato fatto un gran lavoro da parte di Wild prod.

I Mortuary Drape ormai sono attivi da parecchi anni, e sono riconosciuti a livello mondiale insieme ad altre storiche band della scena italiana quali Bulldozer, Necrodeath, Schizo, Black Hole, Paul Chain. Cosa mi puoi dire dell’attuale scena italiana?

Ci sono come sempre gruppi validi ed altri meno. Personalmente malsopporto le band che mischiano svariate ideologie politiche con il black metal, che nulla ha a che vedere con la politica. E non mi stancherà mai di esprimere il mio totale disprezzo di fronte alla tipica mentalità italiana di sputtanarsi l’un l’altro alle spalle tra band invece che supportarsi e darsi una mano a vicenda. Questi sono secondo me i principali fattori che pongono la nostra scena ben al di sotto delle altre, europee e non.

Quali sono invece le band che ti hanno influenzato maggiormente?

Personalmente troppe. Da Van Halen e ZZ top a Napalm Death e Brujeria…

Bene, ti ringrazio per l’intervista, chiudi come vuoi per le tue conclusioni finali.

Grazie a te e un saluto a tutti i lettori. Supportate le band nostrane, venite ai nostri concerti!!!

BF

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