Ebbene sì, eccoci ancora una volta a tediarvi con la nostra boriosissima opinione su dischi e band che hanno infestato o allietato, a seconda dei casi, il nostro 2023 appena concluso. Ancora una volta, è l’underground a fare la parte del leone nella compilazione dei “fantastici 5” da parte dei nostri redattori (Overkill a parte, ma si sa: “From the underground and below”…). Per il resto, la parola agli “esperti” (ehm, ehm…)!
Agent of Steel
Cultus Sanguine – “Dust Once Alive”: il ritorno degli eredi del Grande Rumore pesarese…
Lilyum – “We Are Disobedience”: se i paladini del black incontrano il death, è affare fatto!
Necrodeath – “Singin’ in the Pain”: perché i Necrodeath sono come una scatola di cioccolatini, uno tira l’altro…
Prong – “State of Emergency”: un mistero come facciano a tirar fuori un disco interessante dopo l’altro!
Voivod – “Morgöth Tales”: welcome in [sic] Morgöth, once more. Per tutti i fan, grandi e piccini…
Giovanni Clemente
Acod – Cryptic Curse;
Dark Ages – “Between Us”;
Juglans Regia – “Neranotte”;
La macchina ossuta – “Ricochet”;
Pénitence Onirique – “Nature Morte”;
Francesco Faniello
Blood Ceremony – “The Old Ways Remain”: what a great time to be alive, with Blood Ceremony in our timeline…
Cultura Tres – “Camino de Brujos”: perché il suono puro dell’America Latina, quello che piace ai grezzoni che non irnnegano l’importanza stratosferica di “Chaos A.D.”, è tutto qua. Con anche qualcosa in più!
Marthe – “Further in Evil”: la barda delle lande scantinate è tornata. Più forte che mai!
Metallica – “72 Seasons”: possiamo parlare per ore di tradimenti, soldi a palate, Uni Posca e così via. Ma come avevo predetto, è un disco su cui si torna spesso e volentieri, volenti o nolenti. Non fosse altro che per quel “Land of 1000 Dances” che diventa prima “Speed King”, poi “Il grido dispetato di mille bands” e infine “Screaming Suicide”…
Shores of Null – “The Loss of Beauty”: un disco che lascia il segno e conferma ancora una volta come da queste parti siamo abituati a fare le cose per bene. Molto, molto bene.
Joker
Devangelic – “Xul”;
Legion Of The Damned – “The Poison Chalice”;
Cryptopsy – “As Gomorrah Burns”;
Lilyum – “We Are Disobedience”;
Ektomorf – “Vivid Black”;
Daniele Mugnai
Cannibal Corpse – “Chaos Horrific”: paradiso del death sempre a sud del paradiso… ogni loro album è come vedere un film horror di serie b vicino alla fidanzatina che ha paura… ti senti forte e voglioso!
Helmet – “Left”: macchina del tempo di sheldoniana memoria… catapultati negli anni ’90… purezza noise di quella più accattivante e sterzate hardcore… se non ci fossero sarebbero da inventare!
Overkill – “Scorched”: vabbè, che ve lo dico a fare: i numeri uno del thrash da sempre, per sempre;
Prong – “State of Emergency”: fulminante, fulminato, chirurgia al servizio della musica… post thrash e oltre;
Tesla – “Full Throttle Live”: hard rock raffinato, sempre il top le loro uscite… non sbagliano mai un colpo e il dio del metal dovrebbe tenerne conto;
Francesco Rinaldi
Cattle Decapitation – “Terrasite”: una mazzata pazzesca nei reni!
Katatonia – “Sky Void of Stars”;
Overkill – “Scorched”.
Soddisfatti? Ah, vero: manca la “quota Overkill” dato che sono anche al ragguardevole traguardo del ventesimo album, altrimenti che classifica è… eccovi serviti, con buona pace del caporedattore che la “mena” con i Cultura Tres da quando ha visto il faccione rassicurante di Paulo Jr. nelle foto promozionali…
Come, come? Si può mettere anche un Cultura Tres senza mandare in crash il sito, magari quello con l’assolo di chitarra a 4:35? Bastava dirlo, eh…