HeavyLive Report

JUDAS PRIEST + DOMINE – Mazdapalace, MIlano – 11/08/2005

Ore 20:00 p.m.: sul palco del MAZDAPALACE salgono i nostri DOMINE, che sostituiscono i PARADISE LOST! Trovo i DOMINE un gruppo poco originale e freddo (ma questa è un opinione personale), e se alcuni si scaldano, altri li ignorano: tutti in realtà aspettano solo i JUDAS!
Durante la loro breve performance la voce di MORBY, molto acuta, pulita e precisa, risulta glaciale! Le tastiere non sono adeguatamente valorizzate dai volumi (di questo però i DOMINE non hanno colpe!), la chitarra commette qualche errore di troppo sia in fase ritmica che in un paio di solos mentre la sezione ritmica è risultata molto buona!

Ore 21:00 p.m.: l’attesa è finita! Il pubblico lo capisce ascoltando le magiche note di THE HELLION, subito accompagnate dai cori dei numerosi fans (il Mazdapalace era quasi tutto pieno!), l’adrenalina è a mille!
Quindi irrompe ELECTRIC EYE, con la comparsa in grande stile dei JUDAS, orfani di ROB, che entra qualche istante dopo e in maniera regale dall’occhio elettrico proiettato sul fondale del palco.
E’ la volta della mitica METAL GODS, eseguita in maniera più rallentata rispetto alla versione in studio, e di RIDING ON THE WIND; seguono in sequenza THE RIPPER, A TOUCH OF EVIL (con HALFORD in versione demoniaca, che improvvisamente compare e scompare attraverso una botola scenica!), JUDAS RISING, direttamente dal nuovo album assieme a REVOLUTION; quest’ultima, più “commerciale” nella versione in studio, risulta molto più adrenalinica ed efficace dal vivo.

Tra le inaspettate HOT ROCKING (da RAM IT DOWN) e I’M ROCKER (da POINT OF ENTRY) vengono piazzate la splendida BREAKING THE LOW (cantata dal pubblico a squarcia gola e con i pugni alzati), con un piccolo errore chitarristico coperto dal sig. TRAVIS (ne esce uno stacco prog solo apparentemente studiato) e DIAMONDS AND RUST, in versione acustica. E’ la volta della nuova DEAL WITH THE DEVIL, anch’essa molto convincente dal vivo assieme alla cara e vecchia BEYOND THE REALMS OF DEATH, la grandiosa, più “virile” e fascinosa che mai TURBO LOVER, la doomeggiante HELLRIDER (da far impallidire i doometallers più esigenti!), VICTIM OF CHANGES, GREEN MANALISHI e per finire, udite udite, PAIKILLER, che ha fatto letteralmente esplodere il MAZDAPALACE, più di quanto non lo avessero già fatto le precedenti songs, anche se in questo caso lo zio ROB è costretto a puntare su una soluzione vocale sporca al limite dello scream piuttosto che sulla potenza melodica della versione in studio; ma è scontato che un brano così vocalmente impegnativo a fine esibizione non possa essere cantato al massimo: i segni dell’età colpiscono anche l’ugola del SACERDOTE!…il risultato comunque è apprezzabile.

Dopo una pausa è l’ora degli extra HEADING OUT THE HIGHWAYS, LIVING AFTER MIDNIGHT e YOU’VE GOT ANOTHER THING COMING, pezzi che non potevano mancare per bellezza, divertimento ed energia a chiusura di una grande serata, che oltre alla grande musica dei nostri ha offerto, attraverso proiezioni su fondale (logo, simboli del nuovo album ecc.), luci, fumi e ammiccamenti vari (soprattutto di TIPTON!) uno spettacolo scenico ’80 STYLE!
Il MAZDAPALACE ringrazia! Mi è dispiaciuto soltanto che in scaletta non siano stati inseriti brani dall’album DEFENDERS OF THE FAITH; GRANDIOSI!

Savino Ficco

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