Non troverete molto su questa epicheggiante formazione tedesca, guidata da una valchiria rispondente al nome di Jutta Weinhold, proprio perchè questa band ebbe una vita estremamente breve e già dopo il secondo album sciolse le righe, per poi rivivere nella sua successiva incarnazione nomata Velvet Viper. “Pilgrimage” è appunto il canto del cigno degli Zed Yago. Il sound proposto è un metal molto grezzo e diretto, che risente decisamente di un’altra band connazionale, i Warlock di Doro Pesch, quindi fottutamente anni ’80. La band ha sempre definito il proprio sound “drammatic metal”, ma dal momento che me ne frego relativamente delle nomenclature, gabellerò questo lavoro come un metal patinato, ritornelloso ed estremamente melodico.
Niente di particolare; un sound classico che più classico non si può, pochi virtuosismi chitarristici e riffs pentatonici a buttare, suoni conditi al chorus estremo, cori vichinghi e, devo dire che la bella vocina di Jutta non è niente male, epica, alta, cazzuta e ben modulata. Un pezzo dalla cadenza decisamente NWOBHM, molto simile al sound dei Saxon è “The man who stole the holy fire”, che ricorda nell’infinita strofa, “Crusader”ma è una consuetudine tipica di tutti i pezzi degli Zed.
Un album da avere per gli amanti del metallo più oltranzista, epico e tamarro.
Come nota personale aggiungo che Jutta sarà un bell’esemplare di tedesca, ma Doro è insuperabile, nonostante l’età.
Tracce:
Pilgrim’s Choir (musica di Richard Wagner)
Pilgrimage
The Fear Of Death
Pioneer of the Storm
Black Bone Song
Rose Of Martyrdom
The Man Who Stole The Holy Fire
Achilles Heel
The Pale Man
Omega Child
Fallen Angel (Traccia aggiunta nella versione in CD)
Formazione:
Jutta Weinhold – voce
Jimmy Durand – chitarra
Gunnar – chitarra
Tach – basso
Bubi (Claus Reinholdt) – batteria
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MURNAU
