Che i Will’O’Wisp fossero una delle formazioni più interessanti ed innovative del panorama metal tricolore, questo forse lo si sapeva, se non altro perchè già con il precedente Enchiridion, si poteva cogliere la cura estrema nel ricercare suoni e soluzioni che andassero al di là di ogni prevedibile aspettativa.
Con Unseen il quintetto ligure, prosegue in un certo qual modo il cammino stilistico del suo predecessore, con le importanti e gradite novità che oggi il loro prodotto può usufruire di una produzione migliore e di un songwriting maturato, anche grazie alle esperienze accumulate e che si pone a chi ascolta in maniera un poco più digeribile rispetto al passato.
Le 9 tracce (40 min. circa) contenute, sono il risultato di un concept basato sulle divinità sumere e su alcuni aspetti (oscuri?) del sonno. E’ considerevole il contributo della tastiera, la quale oltre a donare atmosfere tenebrose, arricchisce in maniera convincente il sound, già di per se tecnico e pieno di stacchi e cambi di tempo da infarto (…e qui la lezione impartita da gruppi come Voivod o Cynic ha fatto il suo corso…).
Unico appunto, se mi è concesso, riguardano alcune scelte vocali che non mi convincono più di tanto; per il resto Unseen è un album che si pone alla attenzione di chi ama quel lato del metal di intrigante fascino e di non facilissima assimilazione.
Da tenere sotto stretta sorveglianza.
Roberto Pasqua