
Hard rock dai tratti heavy ben suonato, che parte con “Burning” dai riff rapidi e dal ritornello trasportante. La produzione è buona ed aiuta ad apprezzare ciò che questi ragazzi hanno creato.
I loro brani sono diretti ed avvolgono il loro sound in spiazzanti atmosfere: si ascolti “Gimme More Rockin’” per rockeggiare insieme allo stereo. Classico nome per la classica ballad “Black Rose”, dalla struggente melodia iniziale e dalle cadenzate ritmiche. “I.N.F.I.L.A. (Song For Mercury)” è splendida sia per l’originalità che per aver ripreso i coretti alla Queen con le parti chitarristiche molto vicine a quelle di Brian May, riarrangiando il tutto in chiave Sybilla.
Una perla. Si prosegue con l’ipnotica “God TV”, con venature AOR. In tutti i brani scorre quell’energia del rock’n’roll tipica delle band che hanno voglia di suonare e, in questo caso, i Sybilla ne hanno veramente tanta. Di buon gusto gli assoli inseriti in maniera ottima nei brani e mai spiaccicati a caso nell’album; da annoverare tutta la band che stende delle partiture suggestive e sempre accattivanti, in grado di attirare l’attenzione su tutti gli undici brani presenti.
Ottimo disco.
Stefano De Vito
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