
La band veronese ritorna con “Shadows Phantoms Nightmares”, un album di 12 brani registrato fra giugno del 2021 e giugno del 2022 all’Opal Arts Studio di Fabio Serra e masterizzato al Pri Studio (da Roberto Priori). L’album suona ovviamente nel più puro stile NWOIHM del classic metal, forte di anni di esperienza degli Spitfire MkIII e con una tracklist ricca di suggestioni, fedele com’è la band alla scena heavy italiana. “Shadows Phantoms Nightmares” segue “Time and Eternity” del 2010, e fa riferimenti a vecchi film horror e paure moderne (è quasi un concept); il trio veronese ha saputo mantenersi in equilibrio fra classicità e sonorità attuali (l’heavy metal è sempre attuale, no?), senza perdere lo spirito “true” che contraddistingue la storia della band e dunque i testi di quest’album. Un lavoro che esce per Andromeda Relix per quanto riguarda il disco “fisico”; per quanto riguarda la versione digitale, il tutto è sotto l’egida della Heart of Steel Records. Se “Earthquake” ha un bellissimo tiro di priestiana memoria, “Screaming Steel” è un piacevole e “tranquillo” brano di maideniana reminiscenza, senza mai scadere nella banalità.
Il disco è reperibile su YouTube, per dare un primo ascolto (poi, però, dovete portarlo nelle vostre discografie). In “Once it Was Human (the Fly)” troviamo Roberto Priori dei Danger Zone e Andrea Martongelli degli Arthemis (entrambi agli assoli!). I brani scorrono e si fanno ascoltare: certo, niente di innovativo… d’altronde, qui c’è il classico heavy metal, che porta con sé i dovuti omaggi alle band che hanno reso immortale questo sound. C’è poco da aggiungere: un lavoro ben suonato, con una produzione che suona “classica” che più classica non si può; un disco che può entrare nella vostra collezione heavy… speriamo solo di non attendere troppo per il capitolo successivo, chissà!
Voto: 6,5/10
Giovanni Clemente
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