
Lo ammetto, non conoscevo questa band. Difatti, scopro che i Sailor Free – con il loro Art Rock Prog italiano – sono attivi dal lontano 1991; la prima parte del concept album “Spiritual Revolution (Part One)” è stata pubblicata nel 2012 ed è una storia di fantasia liberamente ispirata al “Silmarillion” di J.R.R. Tolkien, ma concettualmente vicina anche al movimento “Spiritual Revolution People (SRP)” – una storia di fantascienza che narra le vicende dei Messaggeri della Rivoluzione Spirituale e della loro ricerca, fino a trovare le chiavi per la trasformazione del mondo… mentre la seconda parte di “S.P.” è stata pubblicata nel 2016.
Tornando al nuovo disco, apro la confezione digipack – e qui vale la regola del detto “non giudicare un libro dalla copertina” (quasi anonima, non proprio accattivante): inserisco il CD nel mio lettore e… prima di tutto, consigliamo di ascoltarlo più di una volta, non è un disco diretto. Se credete che Petrosino & Co. ci allettino con un classico sound prog, vi sbagliate! Gli elementi psichedelici e le contaminazioni si amalgano e ci portano in un viaggio sensoriale, meditativo. I brani non sono lunghi, “facili” da riascoltare, per coglierne le sfumature, come in “Disappear” – con quel tocco blues/hard rock molto accattivante. In “So Beautiful” mi hanno ricordato i Red Hot Chili Peppers (soprattutto nella parte delle voci e alcune melodie) più riflessivi, con la tastiera dall’effetto elettronico che accompagna il brano. Come nel brano appena citato, anche “Gambling” riporta echi dei Peppers, dei Jane Addiction’s… diciamolo, citazioni/ispirazioni più alternative, che delle solite influenze prog rock. Alle influenze più “alternative” non si sottrae nemmeno “Incognito”, dove le chitarre elettriche si divertono e si fondono in un hard rock di ispirazione anni ’90. Il resto, ve lo lascio scoprire – ne vale la pena. Ma è sbagliato definire progressive i romani Sailor Free, perché la band ha voglia di sfuggire dalle etichette, esplorando e suonando, lasciandosi ispirare dai propri ascolti (credo) e dalle band con cui sono cresciuti. “Spiritual Revolution (pt 3)” è un disco di rock duro, ipnotico, sperimentale, riflessivo, che (appunto!) non guarda alle mode e al sound del momento. Noi di Raw & Wild lo consigliamo. Nel frattempo, recuperiamo i due dischi precedenti.
Voto: 6,5/10
Giovanni Clemente
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