Robert Flynn, da qualche anno a questa parte, deve soffrire di una fastidiosissima infezione alla palle. Non lo si sentiva così incazzato dalla prima metà degli anni novanta. L’avevamo lasciato a sbraitare tra le polveri dell’impero, e ora lo ritroviamo con quello che è probabilmente il miglior disco thrash uscito da dieci anni a questa parte. Si perchè mr Flynn è tornato alle proprie radici, i Vio-lence. Ci sono più assoli in questo disco che in uno dei Manilla Road. E questo non è un male poichè la vostra testolina farà su e giù di continuo (se soffrite di problemi alla cervicale questo disco non fa per voi).
Gli elementi tradizionali dai Machine Head ci sono tutti: la voce di i Flynn è rude e catarrosa, come sempre, i riffoni sabbathiani non mancano, le aperture melodiche neanche (se proprio dobbiamo individuare un difetto, possiamo indicare le cleaning vocals, che riportano ai tempi dei bistrattati The Burning Red e Supercharger, e che strizzano l’occhio al metal core).
The Blackening si apre con i 10 minuti e passa di Clenching The Fists Of Dissent, questa canzone è l’emblema di quelle che seguiranno con i suoi cambi di tempo, alte velocità ed assoli. Il disco rimane ad alti livelli anche nelle successive, Aestetics of Hate (l’ennesimo tributo allo scomparso Dimebag Darrell), in Slanderous e Halo fanno capolino i Priest, A Farewell to Arms, con i suoi 10 minuti, è minestrone di influenze Heavy, ben dosate e dal risultato ottimo. Chiude il disco la cover di Battery, che non aggiunge e non toglie nulla al lavoro. L’artwork (stampe di epoca medioevale) e quanto di più o scuro e classicamente “metallico” i M.H. abbiano usato in un proprio disco, ed è ben fatto.
In conclusione viva le infezioni alle palle (degli altri, ovviamente)
Voto: 8,5
Track list:
01. Clenching The Fists Of Dissent
02. Beautiful Mourning
03. Aesthetics Of Hate
04. Now I Lay Thee Down
05. Slanderous
06. Halo
07. Wolves
08. A Farewell To Arms
Produced by Robb Flynn
Mixed by Colin Richardson
Released on March 27, 2007
G.F. Cassatella