GothicHeavyIntervisteRock

Intervista ai NEFESH CORE

Ciao ragazzi, partiamo con lo spiegare chi siete e come nascete.
David: Ciao e grazie per questa domanda. Noi siamo i Nefesh Core, siamo una rock band nel suo significato più semplice. Siamo il risultato di una idea artistica e di un progetto che Ghigas ed io abbiamo plasmato intorno agli anni 2017-2018. Da veterani quali siamo del metal, dopo quasi 30 anni di lavoro insieme, decidemmo di dare vita a un nuovo percorso musicale, spinti da una precisa esigenza comunicativa, con la quale poterci esprimere sotto una nuova veste. I Nefesh Core infatti pur rimanendo legati al metal che è e rimane a pieno titolo la nostra fonte di ispirazione principale, si spingono in territori per noi non ancora esplorati, quelli del gothic metal e della new wave anni 80 e 90 che uniti insieme hanno dato vita a un rock oscuro e melanconico che è il cuore di questo progetto.
Ghigas: Già, proprio così. E non si tratta solo di un songwriting diverso dal power prog metal cui eravamo abituati a muoverci. In questa band il e David occupiamo ruoli diversi, dato che io suono il basso e lui è il lead vocalist oltre che il keyboard player. Mentre fondamentalmente poco è cambiato dal punto di vista del percorso compositivo, essendo entrambi un duo affiatato che ha consolidato un proprio metodo e una linea di lavoro che è un marchio di fabbrica. Ricordo ancora che, nel pieno di una serie di profondi cambiamenti personali, un pomeriggio mentre stavamo buttando giù le idee di un nuovo ritornello, dopo aver appuntato il giro di basso di quella che sarebbe diventata la prima song dei Nefesh Core, mentre David appuntava una primigenia linea vocale in clean col suo timbro basso e caldo, gli dissi: “Ma perché non registri tutta la song, ha un aria molto malinconica e una narrativa davvero nuova per noi, magari viene fuori un nuovo progetto…”. Ed eccoci qui. Oggi i Nefesh Core sono David Brown alla voce e alle tastiere, Andrea “Vlady” Marchese alla batteria, Ghigas (il sottoscritto) al basso e Francesco “Frankie” Mingiardi, da poco arrivato, alla chitarra.

Descrivete il vostro debutto intitolato “Getaway”.
Ghigas: Come ti dicevo, non appena fu chiaro che era nata una nuova entità musicale, David e io ci siamo immersi in una continua e prolifica scrittura di nuovi brani, in inglese, grazie ad una ispirazione molto vivida e per certi versi quasi incessante, dirompente che delineava in poco tempo quella che era (ed è) l’identità di questa band. Brano dopo brano, attraverso una ricerca articolata e la sperimentazione di nuove scelte sonore soprattutto per quel che riguardava le tastiere e il basso, in quasi 6 mesi siamo riusciti ad avere materiale sufficiente per coinvolgere altri musicisti e nell’arco di un altro anno e mezzo siamo poi giunti a registrare il primo album che hai detto bene, si intitola “Getaway”. Registrammo e mixammo le 10 canzoni dell’album presso i TowerHill Studios affidando i mixaggi a Luigi Scuderi e il mastering a Jacob Hansen (Amaranthe, Volbeat, Pyramaze). È stato quindi pubblicato nel Settembre del 2020 sotto egida di Rockshots Records (To) nel cuore della pandemia. Possiamo considerarlo come un album di rinascita musicale per noi, nonché un vero e proprio manuale di istruzioni per comprendere chi sono i Nefesh Core. Ci sono cioè tutti gli elementi che caratterizzano la band: mix sonoro di gothic rock/metal anni 90 e electromusic / New Wave anni 80, spunti tipicamente metal oriented, melodie malinconiche, testi che raccontano storie, tratteggiano visioni e accompagnano l’ascoltatore in un viaggio. Un viaggio dentro a ciò che è oscuro, quella visione “dark” dell’esistenza che rappresenta la radice più profonda della nostra musica.

Vogliamo spiegare anche quali sono le band da cui provengono alcuni di voi e perchè dare vita ad una band gothic rock?
Ghigas: Quando David parlava di veterani, faceva riferimento al fatto che entrambi siamo rispettivamente tastierista/growler e chitarrista dei Metatrone (ex Metafora del 1997) una delle poche, forse l’unica, power prog metal band italiana di ispirazione cristiana (a tutti gli effetti una “whitemetal” band) con una discografia ufficiale edita e un attività live in Italia e all’estero, che ha avuto per diversi anni un sacerdote tra i suoi musicisti. David infatti come è noto, oltre che compositore principale e tastierista virtuoso, è stato anche sacerdote (fino al 2017 anno in cui lascia il sacerdozio a causa della ottusità di alcuni vertici del clero locale che, nonostante i consensi positivi riconosciuti a lui e a tutta la band da più parti e dalla gente soprattutto e anche da tanti metal head, ben lontani dalla fede e dal Cristianesimo, hanno portato David a questa scelta). In molti alla luce di questi trascorsi (e badate bene che i Metatrone sono in pista e stanno registrando un nuovo album, il quinto della loro storia) ci chiedono che rapporto abbiano i Nefesh Core con tutto ciò. In realtà come ti accennavo poco fa sono due band diverse, con suoni diversi e diversa ispirazione, ma la “pasta” compositiva e la stessa. La ragione di una nuova band sta solo nel fatto cha sentivamo l’esigenza quasi l’urgenza di intraprendere un nuovo cammino artistico nel quale come già detto rivestire anche ruoli diversi agli occhi del pubblico. Se vuoi, anche una sfida. Insomma c’erano tanti elementi positivi affinché i Nefesh Core nascessero.

Perché proprio “Lullaby” dei The Cure come singolo? Cosa vi piace di più di quel brano?
David: “Lullaby” non è soltanto una canzone manifesto della New Wave, ma è una canzone cui ciascuno di noi è legato da tanti ricordi. Quando avevamo cominciato a pensare di realizzare e pubblicare una cover, sapevamo che ci saremmo spinti ad arrangiarla fino a farla diventare una canzone “Nefesh”. Lullaby aveva (e ha) tutte la caratteristiche necessarie. Infatti oltre al legame sentimentale serviva trovare qualcosa di originale, e credo che soprattutto la linea melodica della voce principale che David ha tirato fuori, assieme ai growl e all’uso anche di chitarre distorte hanno segnato il “passaggio” virtuale di questa song nel nostro repertorio, nel pieno rispetto del nostro stile pur mantenendo gli elementi chiave della versione originale perfettamente al loro posto. Basti pensare alla linea del basso e al motivo del piano e delle tastiere per intenderci. Siamo molto soddisfatti per ciò che abbiamo realizzato . Tra l’altro il mastering è stato veramente vincente.

State preparando del nuovo materiale? E cosa pensate che cambierà nel vostro sound?
Ghigas: in questi anni è soprattutto durante gli anni del lockdown e della pandemia già subito dopo l’uscita di Getaway, non potendo in alcun modo promuovere il disco suonando dal vivo, io e David abbiamo continuato a scrivere nuove canzoni ed è da questa vena compositiva che sono usciti i singoli successivi (“Dove il mondo non c’è più” di Francesco Renga e “Walls of time”) e tante altre canzoni. Ad oggi possiamo dire di avere già un numero sufficiente per registrare il secondo album. E abbiamo già delineato una tracklist, iniziato la pre produzione e contiamo di iniziare a registrare nei prossimi mesi a inizio 2025. Pur mantenendo tutti i nostri elementi stilistici il sound è cresciuto e si è arricchito di sfumature gothic metal più nette, grazie anche il contributo dei musicisti che ci stanno accompagnando in questo momento. Non vediamo l’ora di poterci fare sentire cosa sta venendo fuori! Ma al momento non possiamo spoilerare nulla.

L’aspetto live è importante per voi e avete qualcosa di importante in programma in questo senso?
David: suonare dal vivo è di vitale importanza e anche ai fini del business è forse l’unica cosa che mantiene in vita le band ami questi giorni di streaming e ascolti virtuali. Finalmente dopo tante difficoltà legate alla lenta ripresa dallo stop indotto dalla crisi della pandemia, stiamo iniziando a suonare dal vivo grazie anche al prezioso supporto della nostra agenzia, Rock on Agency. Stiamo lavorando per la programmazione di alcune date a inizio 2025 motivo per cui oltre a lavorare per la realizzazione del secondo album stiamo preparando setlist, riscoprendo il bello e il divertente del suonare insieme in sala. Sentire le nostre composizioni vibrare realmente è appagante e ci rende vivi.

Chi sono i Nefesh Core nella vita “normale”, e quindi al di fuori della musica?
Ghigas: se ti dicessi persone normali forse direi mezza bugia. I musicisti sono figure mitologiche che vivono ai confini tra sogno e realtà. E talvolta si creano bipolarismi bizzarri come quello che mi vede non solo musicista appunto ma anche medico d’emergenza in pronto soccorso! Ed in verità sono l’unico ad avere questa doppia identità. David, Frankie e Vlady sono musicisti a tempo pieno, impegnati a insegnare ciascuno l’uso dei rispettivi strumenti a tanti ragazzi e ragazze. Amiamo tutti e quattro il rock e il metal, siamo metallari da sempre e questa è una cosa come non potrà mai cambiare. Anzi più andiamo avanti con l’età e più intenso sentiamo il legame con questa musica. Che sia benedetta!

Che accoglienza ha ricevuto “Getaway”?
David: È stato accolto molto positivamente. Molte recensioni e direi quasi tutte all’estero hanno descritto il nostro stile esattamente come lo abbiamo creato, cogliendone i tratti distintivi in modo impeccabile. Parlando di Nefesh Core hanno fatto paragoni con altre band importati come Paradise Lost, 69 Eyes e Moonspell (tutte grandissime band ovviamente) ma ti posso assicurare che queste band non hanno fatto parte dei nostri ascolti abituali né adesso né in passato. Alla fine il nostro personale processo creativo ci ha portato a esplorare gli stessi territori in cui si sono spinte prima di noi altre band, e con un respiro simile. E questo ci ha fatto onore, non c’è dubbio. Se dovessimo citarti le “nostre influenze” ti direi Megadeth, Annihilator, Malmsteen, Toto, The Cure, The Cult, ed Alice in Chains. In ogni caso ciò che componiamo lo sentiamo fortemente personale e ci appartiene a pieno titolo.

Piani immediati?
Ghigas: suonare suonare e suonare come dice sempre il buon Frankie. E siamo tutti d’accordo. Fatica: giusta. Divertimento: tanto. Progettualità: crescente. Una marea di cose belle che ci mantengono vivi come musicisti e e come persone. Pianificare i prossimi live e programmare l’inizio delle registrazioni del nuovo album: queste sono le priorità!

Abbiamo finito, concludete come volete!
David: grazie a te e a Raw & Wild per questa intervista. Grazie perché nonostante tutto continuate a sostenere musica originale. Ci vediamo dal vivo! Stay dark!

Joker

Related posts
DeathGrindcoreIntervisteR&W Video

Intervista ai BRAINSORE

Non potevamo farci scappare questa occasione e soprattutto questa intervista che oltre ad essere divertente come al solito, ha avuto e ha…
HeavyNews

MACHINE MAN, storie di cappa e spada

Machine Man è un progetto nato dalla passione per gli Iron Maiden e dalla voglia di creare musica insieme, pur vivendo in…
6.5
GrooveHeavyRecensioni

THE NEWBORN ANGER - Face The Demons (Autoprodotto - 2024)

I The Newborn Anger sono una formazione toscana che pubblica in questo 2024 il proprio debutto discografico, con una bella e inquietante…

Lascia un commento