Racconto di un evento televisivo:
Questo festival potremmo definirlo una sorta di Giubileo del metal, ed MTV, quando era ancora una tv musicale seria, dedico’ un’intera nottata alla manifestazione.
Era il martedi 24 Marzo del 1992, data dell’ottava edizione del “Gods of Grind”, presentato dalla leggendaria Earache che metteva su un classico palco modello club (dimensioni non da Monsters of Rock), un quartetto di classe; Confessor, Cathedral, Carcass ed Entombed.
Questa performance fu unica, sotto certi aspetti. Presentata da Vanessa Warwick, la “Headbangers ball” di MTV, e addirittura trasmessa in televisione, credo che mai MTV potrà arrivare più a tanto (bei tempi…).
E’ la prima volta che MTV presenta con Vanessa Warwik un intero programma dedicato al thrash, death e grind, la prima volta che la compagnia filma con due telecamere, e la prima volta che Vanessa viene accompagnata da un co-presentatore come Mille Petrozza dei Kreator.
Pare che i Confessor siano in troppi sul minuscolo palco del Torthree, e non riescono ad avere il pieno consenso del pubblico e la famosa tecnicit� non riesce purtroppo a sopravvivere all’amplificazione scadente e alla rigida performance. Il cantante, Scott Jeffrey, sembra perso e i due chitarristi sembrano incollati ai lati del palco.
Viene lasciato al bassista il compito di rilassare la situazione.
Unica band americana in cartellone, i Confessor si trovano davanti un pubblico che non conosce le loro sonorità legnose a avvolte dissonanti, poi aprire una serata all’insegna del grind , per un gruppo techno-thrash non è un compito del tutto facile, sarà sempre molto difficoltoso fare bella figura, comunque grandi.
L’amplificazione migliora abbondantemente per i più semplici e stonereggiianti Cathedral, band che si era già fatto notare tantissimo con il suo primo debut album intitolato “Forest of Equilibrium”.
Racchiuse nel loro sound atmosfere anni ’70, la band inizia con un martellante brano mentre i chitarristi Gary Jennings e Adam Lehan mostrano le loro insane radici thrash mettendo insieme un bel ed elaborato spettacolo di riff minacciosi, pur essendo molto ’70.
E’ il materiale più nuovo che fa partire al 100% la bestiale folla con brani tipo “Soul Sacrifice” e la misantropica “Serpent Eve”.
Nonostante i brani siano di prima categoria, i Cathedral hanno un disperato bisogno di stimoli visivi; il cantante Lee Dorian, che non fa che pendere come un peso morto dal microfono, non è esattamente interessante.
E’ la musica che fa tutto e per la maggior parte del loro set la gente sembra felice di accettare ciò.
Il pubblico sà riconoscere la classe e i Cathedral sanno riprodurre contorti suoni anni ’70 avvolti nella mortale morsa dei ’90.
Sono finalmente di scena gli Entombed, ed è la prima band ad ottenere un’accoglienza fiammeggiante.
I cinque svedesi si esibiscono in una quasi perfetta riproduzione dei loro brani più classici e sembrano più che desiderosi di intrattenere la tanto motivata folla.
Molti punti a loro favore vengono dal ritorno e dalla performance del cantante originale, Lars Goran Petrov, il primo buon frontman della serata.
La scaletta è eccezionale da “Stranger Aeons”, che viene eseguito come primo brano, e che fa subito imbestialire al punto giusto il pubblico, seguito dal classico “Cruel”. Con le chitarre di Gulf Cederland e Alex Hellid che intagliano mostruosi e cavernosi riff death. Dalla loro anche un impianto che finalmente suona come dovrebbe.
Sembra vedere finalmente il primo gruppo che riesce a sentirsi al proprio agio sul piccolo palco del locale.La scaletta giunge al culmine con i brani del mitico “Left Hand Path”, che sprigiona tutta la pura e grezza anima degli Entombed.
Forse il gruppo migliore della serata (peccato per gli ultimi lavori).
Co-headliners della serata i devastanti Carcass, anche se non sembrano essere in ottima forma.
Palco un pò più rilassato, grazie anche alla presenza di Mike Amott alla seconda chitarra entrato nel gruppo circa un annetto fa.
Il pubblico accoglie con pieni consensi la band che estrae la sua track list dall’ultimo album “Necroticism”, e il più che devastante “Symphonies of Sikness”. La folla si dimostra ben familiare al materiale e in particolare all’ultimo album, vanno alla grande “Corporal Jigsaw Quandary”, “Incarnated Solvent Abuse” e la potentissima “Symposium of Sickness”.Peccato, tutto l’entusiasmo del pubblico non è supportato in piena dall’esibizione dei quattro grinder che sembrano molto stanchi.
I Carcass hanno suonato un materiale ben articolato e forse sono gli unici a centrare con la serata ma di sicuro la loro esibizione non è stata eseguita al 100%.
Dopo tre ore del metal più estremo che possa esistere, è fiinito tutto e ancora una volta Vanessa Warwik di MTV ha portato nelle nostre case una delle manifestazioni musicali più gradiosamente inconcepibili della storia del metal, peccato oggi abbiamo solo Super Rock…
BF