E’ difficile ascoltare l’album di questa grindcore band messicana il cui monicker è uno scherzo, El Santo. Qui non c’è nulla di santo, anzi “Metamorphosis” è uno dei più squilibrati e crudi album che abbia avuto modo di ascoltare nella mia ultradecennale carriera di scribano di cose rock.
Qui abbiamo a che fare con un gruppo di pazzi che erutta musica e testi come se stessero vomitando.
Con loro si entra realmente in una macelleria con il sgradevole ruolo di vittima predestinata.
Emanuele Gentile