Se pensavate che la sperimentazione nel metal, l’estremismo e la follia creativa si fermassero dalle parti di band come Voivod o Dillinger Escape Plan o se pensate che i Napalm Death negli anni Novanta siano stati una band innovativa, allora siete fuori strada.
I Dysmorfic, duo lombardo formato da Thomas al basso fretless e Buccia alla batteria, danno vita a circa dieci minuti di musica davvero spinta fino ai limiti dell’umana comprensione. Ma anche su quest’ultima affermazione ci andrei cauto, perchè è ovvio che chi si ciba di band come ad esempio i Fudge Tunnel o segue John Zorn forse potrebbe anche non rimanere così stupefatto. Il grindcore in questo caso è solo un pretesto per dar sfogo a tutto il resto. La melodia c’è, ma deve essere capita. Il prog c’è, ma anche questo deve essere capito e assolutamente contestualizzato in un prodotto che non riesce ad essere commerciale nemmeno alla lontana.
Brani insomma che sono espressione di menti fulgide e indipendenti da un circuito musicale che da ormai circa cinque decadi ci propina come novità cose già sentite e strasentite. Chiaramente alcuni ci sguazzano in uno stagno sempre uguale, sempre al suo posto, ma altri vogliono novità e pretendono che la musica pesante si evolva davvero. I Dysmorfic questo lo hanno capito e stravolgono la comfort zone del metal estremo con estrema naturalezza.
Credo che questi due signori, anche volessero suonare qualcosa di più “normale”, non ci riuscirebbero, Per loro, “normale” è quello che suonano e quindi lo fanno come meglio possono. Se per loro è normale proporre da venticinque anni dischi di pochi minuti in stile “avant-grind” che lo facciano. Noi siamo qui per godere di questa realtà e per aspettarci sempre qualcosa di inaspettato da loro!
Voto: 8/10
Joker
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