
I Darkhold esordiscono con un album che probabilmente metterà d’accordo tutti gli amanti del cosiddetto US Power e coloro che amano il thrash della Bay Area, Testament su tutti, soprattutto quelli del periodo compreso tra “Practice What You Preach” e “The Gathering”. Per la precisione si tratta di una nuova realtà musicale che nasce dai percorsi diversi intrapresi dai suoi membri (ex componenti di Methedras, Nefastis, Self Disgrace e Syndrome), le cui capacità e attitudini personali si sono amalgamate insieme nel comune progetto The Preachers, unico tributo europeo ai thrasher americani Testament.
Tutto questo è ben udibile in questo album, ma si sentono anche echi di grandissime formazioni come Nevermore, Machine Head, Pantera e ultimi Vicious Rumors, ma anche dei nostrani Extrema (“No String on Me” e “The Child Within”). La band poi riesce a forgiare un sound granitico che si avvale dell’ottima performance delle chitarre affidate a Eros Mozzi e Giovanni Casagrande, sempre molto abili nell’inventare riff per nulla scontati e che spesso cercano di non rimanere ancorati ai soliti stilemi del metal più abusato. Un esempio lampante di questa creatività senza limiti è “Heads Will Roll”, una traccia davvero completa che inizia in sordina per poi esplodere dopo, inanellando un riff di chitarra dopo l’altro, e che mette in mostra un altro mattatore di questo album, ovvero il cantante Claudio Facheris, anche lui versatile e a suo agio sia nel simil growl che richiama molto Chuck Billy, ma anche nei puliti tipicamente heavy metal.
Ma sono da menzionare anche il bassista Giuseppe Celeste, e soprattutto il batterista Jacopo Casadio, che insieme formano un rullo compressore impressionante (“Howlings” fa letteralmente paura…).
Un album di intransigente heavy/thrash metal, suonato al top e che ha anche dei suoni travolgenti. La lezione dei grandi nomi che ho citato è stata studiata nel migliore dei modi, e il risultato si sente, eccome. Da avere!
Voto: 7,5/10
Joker
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