Duo svedese, al terzo album, composto da Niclas Flinck (voce) e Carl Westholm (pianoforte, synthesizer, vocoder) e dedito ad un progressive rock davvero molto originale personale e di difficile paragone con altri act più o meno famosi. Iniziamo col dire che se siete alla ricerca di chitarre state lontani da questo platter che è incentrato principalmente su tempi melodici melliflui, ma non assolutamente mielososi e pallosi, portati avanti dal pianoforte che qui è la prima donna assieme alla bellissima e suadente voce di Flinck, mentre la chitarra è presente solo in pochissimi brani e ha lo scopo solo di arricchire i brani e dare quel tocco in più in fase di rifinitura/arrangiamento (un po’ quello che avviene nel metal classico dove le tastiere hanno un ruolo secondari ne di rifinitura, per l’appunto.), ma quando si presenta vi posso garantire che graffia per bene.
Ora potrei iniziare a decantare pregi (infiniti) vizi (nessuno) e virtù (anche questi tanti), citare peculiarità di ogni brano, inventare paroloni e attributi per definire questo cd, ma mi sa che non lo farò e sapete perchè? Semplicissimo perchè la musica parlerà per me. Signori e signore se siete amanti di prog rock non dovete assolutamente farvi scappare per nessuna ragione al mondo, almeno di morte improvvisa , questo “Man Made Machine” in quanto è un capolavoro assoluto paragonabile a quelli del genere sopraccitato, e non faccio nomi cognomi e partenità, che una volta acquistato e inserito nel vs. stra abusato, consunto e derelitto lettore ottico musicale preferito non ne uscirà più per nessun motivo talmente tanta è la bellezza intrinseca ed estrinseca di questa ode alla musica. Ora l’imperativo è uno e uno solo “accattavillo” o l’ira degli dei del progerssive si rivolterà su di voi.
P. S.: Da questo momento in poi consiglio a tutti coloro che amano la musica di comprare i cd direttamente dal distributore nazionale o tramite mail order visto e considerato che il governo ha ben pensato di aumentare le tasse su cd e DVD che con la prossima approvazione della finanziaria ci costeranno la bellezza del 10% in più…
Fabio Calandrino