Mi chiedo cosa possa essere successo ai bardi di Krefeld.
Dopo capolavori come “Imaginations”, ”Nightfall” ed il controverso, ma sempre capolavoro “Night at Opera”, tornano con un disco sbandierato come ulteriore passo avanti, come ulteriore evoluzione…Praticamente ci si aspettava un disco più che perfetto. Ed invece ecco arrivare un dischetto moscio moscio, senza genialità e senza particolari intuizioni.
In tutto il cd si sente un alone di già sentito,un qualcosa di molto fastidioso.
Songs come This will never end e Otherland sono senza dubbio ottime songs, ma poi?
Di sicuro noterete che in entrambe le canzoni lo spirito di “Night at Opera” alleggia supremo.
E cosa dire di Lionheart o di New Order, veri esempi di mancanza di idee. Non c’è più lo spunto che ti fa esaltare, la parte di voce particolare, l’intuizione geniale, tutto è già scritto, manco fossero gli Ac/Dc.
E poi Hansi dov’è il ruggito che dominava su And the story ends, su Into the storm, su Punishment divine???? E le chitarre? Seguono sempre lo stesso schema, cioè Olbritch dietro la voce a mo di cantilena e Siepen sempre e solo la ritmica.
In Another stranger me fanno il filo addirittura agli Iron Butterfly,(di cui hanno fatto l’originalissima cover di “In a gadda da vida” sul singolo Fly, tra l’altro), suonando una canzoncina di Hard Rock col doppio pedale e nulla più. La stessa Fly, scelta come singolo apripista, mostra dei seri limiti a livello compositivo essendo ripetitiva e poco ispirata, e facendo risaltare solo il buon chorus, dove finalmente sembra girare qualcosa.
Cosa dire? Chi come me si aspettava un capolavoro rimarrà deluso, e anche tanto.
Non si può dire che tutto sia da buttare ma per il buon 60% questo “A twist in the Myth” risulta essere un passo veramente falso.
Nota per il nuovo drummer Thomen Stauch è un altro pianeta. Forse fareste meglio ad ascoltare i Persuader o i Savage Circus che sono sì, delle copie dei Blind Guardian, ma di quelli veri però.
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