Formatisi nel 1996, gli Aura propongono un bel esempio di progressive metal che rifugge i canoni classici del genere oramai stantii e pieni di clichè.
I nostri hanno all’attivo una bella attività live. Aspetto che si nota ascoltando il loro promo “New Life” composto da cinque brani particolarmente efficaci. Gli Aura dimostrano una formazione tecnica e compositiva di prim’ordine e ci omaggiano di un progressive stupendamente lavorato, mai noioso e molto vario.
La band ha diviso questo disco in spunti interessanti e altri monotoni. La prima “Strategic Madness” sembra stonare in alcuni tratti e rimettersi in carreggiata con partiture originali. Lo stesso discorso per la successiva “Pray” che, apre con un introduzione disarmoniosa e segue con un arpeggio lento. Si prova a sollevare le sorti con accordi alternativi inseriti nel centro della canzone e si osservano leggeri miglioramenti sino al termine. “Faded Gray” parte forte con un buon intro, smorzato successivamente, da una serena melodia per introdurre la voce del cantante. La quarta “The Power to be” rapida e ben arrangiata trova un piccolo ostacolo nella prestazione vocale del cantante il quale non riesce ad alzare il tono più del dovuto e il pezzo perde mordente. Chiude il cd “Fairy Tale”, un brano che non ha nulla di progressivo ma, una buona dose di rock lento e pacato con melodie struggenti. La voce del cantante, (intonata), non è versatile e i pezzi risultano monotoni inoltre, non capisco perchè durante l’ascolto del cd, ci sono stonature ma, sicuramente, se questo voleva essere un espediente per migliorare, è servito solo a peggiorare le cose.
Pecatto che siano italiani in quanto l’industria discografica metal italiana fa davvero acqua da tutte le parti.
Emanuele Gentile