Ecco finalmente tornare in Italia gli Iced Earth la band capitanata da Joh Shaffer, qui supportati dagli Annhilator di Jeff Waters, band capostipite della scena thrash americana.
Per impegni di lavoro purtroppo riesco soltanto ad arrivare al locale per vedere l’esibizione degli Iced Erta. Chiedendo un Po’ alle persone che hanno assistito al concerto cmq tutti mi sembrano esaltati dello spettacolo che hanno potuto dare gli Annhilator, anche se è confermato il fatto di un concerto brevissimo e iniziato troppo presto cui han potuto assistere poche persone.
Il locale è pieno di gente, infatti, gli Iced Earth mancavano dall’Italia da quasi 5 anni. Si ripresentano in questa occasione con una formazione completamente rivoluzionata con Ripper Owens alla voce, singer di “Jugulator” album non riuscitissimo dei grandiosi e indiscussi Judas Priest.
Appena entrato nel locale aprono subito gli Iced Earth. Le prime canzoni sono tratte dall’ultimo disco, Ripper Owens la fa da padrone. La sua voce, infatti, è eccezionale, anche se spesso il paragone con Barlow ex cantante del combo americano nasce spontaneo; Owens si distingue per la sua voce potente e graffiante mentre il resto della band purtroppo non è al max per quanto riguarda la presenza scenica, infatti, i componenti sono tutti abbastanza immobili. A parte questo però gli iced Earth danno nota di un’esibizione impeccabile e tecnicamente avanzata.
Dopo la produzione più recente si arriva alla mitica “Stormrider” ( tratta del disco del 1992 Night of the Stormrider) con Joh Shaffer alla voce che è capace di esaltare al punto giusto i presenti. Si ritorna poi a pezzi come “Dracula”; “Waterloo” e “The Hunter”.
L’esibizione di Joh Shaffer e soci si chiude con “Melancholy”; “My Own Saviour” e “Iced Earth” mitico brano tratto dal primissimo full-lenght della band americana presente anche sul demo “Enter the Realm”.
In sostanza uno spettacolo direi più che sufficiente anche se vi posso dire che il mio parere personale preferisce i primissimi Iced Earth quelli con il cantante storico della band Matthew Barlow o addirittura Gene Adams.
Quello che forse mi verrebbe da chiedermi è perché non riassoldare il mitico Barlow alla voce….
Ermanno Mainardi