Serata all’insegna della “brutalità” (per lo staff di R&W aggiungerei di tanto buon vino e birra) è proprio il caso di dire, quella proposta al pubblico del Brunch Pub di Porto d’Ascoli (AP), dove sono state impegnate ben 9 bands emergenti del thrash, death/brutal e black metal tricolore. Serata decisamente fresca fuori, ma atmosfera altrettanto rovente all’interno di un locale allestito in maniera più che sufficente per le situazioni live, ma scarsamente areato, l’aria era irrespirabile.
L’affluenza di pubblico è stata discreta, anche se non c’è stato molto coinvolgimento con il tipo di musica proposto dai gruppi, a dire la verità forse un po troppi se poi non c’è un vero e proprio nome di spicco come headliners, infatti basti pensare che verso fine serata erano ben pochissimi ad assistere alla performance degli Aydra.
Tuttavia tutte le formazioni sono state davvero in gamba nel dimostrare, come non mai, dell’esistenza di un vitale e prolifico underground.
Quello che segue è un breve reportage di ciò che abbiamo ascoltato ed è dedicato a Damiano De Parigi, chitarrista degli Ingraved, scomparso il 21 Dicembre.
Supreme art of hate
Aprono la serata con una enorme carica di energia presentando il loro nuovo sound, molto diverso da quello presentato nel loro penultimo lavoro “Commenterium in Apocalypsim”, più in stile black metal. Oggi la band propone un sound più maturo con molti riferimenti allo swedish death, genere sicuramente inflazionato, però sfruttato perfettamente dalla band pugliese, mai fuoriluogo.
Di solito le prime band sono sempre le più penalizzate, audio scadente e cose di questo tipo, invece l’esibizione ha reso al meglio, bravi.
Thy gate beyond
Provenienti da Pescare e autori di un vecchio ed orgogliosissimo thrash Bay Area style, bello e compatto, hanno macinato riff a valanga, riportando alla memoria fasti del passato. Sinceramente l’esibizione sarebbe stata più trascinante se ci fosse stata da parte dei componenti della band un po più di irruenza “on stage”, soprattutto da parte del mastodontico singer che a mio avviso, con un bel po di vivacità, potrebbe diventare l’elemento trainente di una band promettente.
Avanguard
E’ arrivato il momento degli Avanguard, band tarantina, che ci propone un ottimo death tecnico a tratti molto melodico, sicuramente non tra i più originali, come segnalammo un po di tempo fa nella loro recensione, ma sicuramente molto più di impatto in situazioni live.
Performance quasi maggistrale se non fosse per alcune piccole imperfezioni nell’esecuzione dei brani, anche se la bravura dei musicisti, e in particolr modo per le chitarre e la batteria, non smentisce l’esecuzione proposta in studio.
Bravi, anche se curerei ancora più la voce che sostanzialmente non è stata malvaglia.
Cosmic Heresy
Ancora una conferma, ecco un’altra band che suano da paura dal vivo come in studio.
Originalissimo il sound dei Cosmic Heresy, con il loro death tecnico. Anche per loro perfette le esecuzioni, basso, chitarre e batteria sono un’unica cosa, solidi e precisi. L’unica piccola pecca il basso, ogni tanto veniva a mancare, peccato, ma per il resto tutto ok.
Motherly sin
Conforme , forse fin troppo, ai canoni del black metal scandinavo, l’esibizione proposta da questa band è stata buona, senza troppe lodi e con qualche imperfezione tecnica.
C’è comunque da dire che pur seguendo alla perfezione tutti i canoni del genere, senza dare personalità ai brani, la band è valida e che per i cultori del genere può essere un’ottima proposta.
Necrophilism
Cazzo!!!!
I migliori, una botta di una violenza inaudita, quasi inimmaginabile.
Sono rimasto impressionato dalla potenza sono di questa band che ho ascoltato in studio ma, purtroppo, non rende come dal vivo. Un feeling e un sound unico per il genere, un brutal più che brutale, selvaggio un ogni riff e mai scontato e noioso, un perfetto mix tra Soffocation e Incantation.
Sarò sincero, mai avrei immaginato ascoltando il demo che questa band fosse così… la prossima volta vi consiglio di registrare in uno studio con gente più competente, che sappia far rendere al meglio il vostro sound da rullo compressore.
Ingraved
Thrash/death metal band brindisina di tutto rispetto.
Già ascoltati con il loro penultimo demo “From the Eyes of Pain” ho potuto apprezzare la loro incazzosa potenza, anche se con scarsa originalità. Però cazzo e come spaccano dal vivo, omogenei, precisi, potenti, insomma una gran batosta nei denti, sinceramente pensavo che dal vivo fossero leggermente diversi.
Necrotorture
Cha sbudellamento!
Grind-brutal core dall’alto contenuto estremo a tratti “esagerato” e fuori dal comune.
I brani, di media e corta durata, vengono fuori veloci ed hanno un impatto quasi, anzi sicuramente, devastante, quasi a voler violentare il pubblico presente alla sconcertante e devastante performance. Capacità tecniche e songwraiting molto buoni, si sono distinti per la particolare “vivacità” che hanno offerto.
Magistrali il batterista e il cantato di Alex alias Necrotorture, forse il bassista e messo troppo in secondo piano.
Aydra
Come detto già in apertura, l’unico grosso handicap per questi quattro ragazzi, è stato quello di dover suonare per ultimi, quando molta gente era già andata via, nonostante fossero degli headliner di tutto rispetto. Tutto quello che sono riusciti a dimostrare sul loro cd, pervenutoci e recensito tempo fa, è stato dimostrato da vivo.
Death metal tecnico e dinamico, quanto basta per non annoiare l’ascoltatore con inutili virtuosismi o repentini cambi di tempo. Singer dal timbro vocale non esasperato, o magari forse giù di tono (?), ma convincente, mentre l’ausilio di una seconda chitarra avrebbe giovato di più al sound… chissà. Sicuramente da seguire.
BF