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:: CANDLEMASS 'Candlemass' (Nuclear Blast)
Era da sei anni che aspettavamo il nuovo album dei re del Doom Metal,
e finalmente ne riceviamo il promozionale. Che gioia immensa per me
che annovera i Candlemass fra i propri gruppi prediletti. L'ultimo
album dei Candle risaliva al 1999 ed era intitolato 'From the 13th
Sun'. Da allora il buio pi� totale, ma ora sono di nuovo fra noi con
un album al dir poco sensazionale. Vedete una band ha delle caratteristiche
ben precise per essere apprezzata in pieno e nel caso dei Candle esse
rispondono alla voce carismatica di Messiah Marcolin e al songwriting
meraviglioso di Leif Edling. Questo formidabile duo con 'Candlemass'
fa rinascere la magia eterna del Doom Metal. 'Candlemass' � costituito
da nove brani, uno pi� bello dell'altro. Nove brani destinati a deliziare
i cultori del genere e a farlo scoprire alle ultime leve dei metalbanger.
Sono brani magnetici e fenomenali come solo la leggendaria band svedese
sa plasmare. Il brano senza dubbio pi� intrigante � la lunga suite
'Seven Silver Keys' ove il Doom assurge al rango di religione. Finalmente...
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:: DISBELIEF '66 Sick' (Nuclear Blast)
D'accordo i tedeschi Disbelief non inventano nulla di nuovo, ma rappresentano
una band che sa come stuzzicare gli appetiti dei banger pi� intransigenti
ed estremisti. Infatti, lungo i dodici brani di '66 Sick' (quindici
per l'edizione speciale) i Disbelief danno vita ad un sound di tale
violenza che per poco il mio hi-fi non collassa. Altri gruppi si limitano
a rigide riletture del passato od a stucchevoli innovazioni indus-metal.
I Disbelief no... Sono un gruppo che ha una capacit� di uccidere l'incauto
ascoltatore che non vi dico. Dall'opener '66' alla finale 'To Atone
For All' non c'� pace. '66 Sick � un molosso di thrashcore modernista
al dir poco esagerato. Chi vuole carne e sangue, trover� pane per
i propri denti. Buon massacro a tutti! |
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:: HAMMERFALL 'Chapter V: Unbent, Unbowed,
Unbroken' (Nuclear Blast)
Solo il loro album di esordio mi aveva entusiasmato, ma da allora
mi sono raffredato sugli Hammerfall. Credo che sia un caso di sovrastima
in quanto gli Hammerfall mi sembrano un gruppo privo di personalit�
artistica vera e propria. Sono solo bravi a svolgere il loro compitino,
ma dopo nulla. I brani del loro ultimo album scorrono via senza che
li si ricordi. Non c'� quel "hook" che permette a noi di mantenere
in memoria un brano specifico o un passaggio notevole. Tutto � fin
troppo normale. Sembrano un gruppo che costruisce i propri brani in
laboratorio senza un vero e proprio lavoro di "songwriting". I brani
danno l'impressione di pescare a destra e manca nell'immenso libro
d'oro dell'Heavy Metal. Qui un passaggio degno dei Silver Mountains.
Qua una spruzzata di Saxon. Ancora traccie di Iron Maiden o di Helloween.
Ecco cosa sono gli Hannerfall. |
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:: HATESPHERE 'The Killing EP' (Spv/Steamhammer)
L'ascolto di 'The Killing EP' mi ha lasciato perplesso... I tre brani
pi� la cover dei Suicidal Tendencies non � che mi facciano saltare
di gioia. Sono brani che ricalcano alla meno peggio il Trashcore americano.
Diciamo un mix confusionario e tenuto su alla meno peggio di Anthrax
e Hardcore. Negli anni ottanta c'erano gruppi molto pi� interessanti
di questi Hatesphere. Vogliamo fare un nome su tutti? I newyorkesi
Savage Thrust che assieme a Nuclear Assault e i gi� citati Anthrax
costituivano un trio Trashcore da infarto. Questi Savage Thrust erano
semplicemente grandiosi nel proporre un Thrash ad alta contaminazione
Hardcore alla Ramones! Invece, questi danesi mi sembrano cercare di
cavalcare la rinascente ondata Thrash che sta arrivando sempre pi�
forte dagli States. Per il momento avanzo un giudizio negativo...vedremo
in seguito... |
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:: KAMELOT 'The Black Halo' (Spv/Steamhammer)
Finalmente � fuori il tanto atteso come-back degli americani Kamelot.
E qui "chapeau"...nel senso che la band proveniente dalla Florida
ha realizzato un album che � un capolavoro assoluto. Qui si tratta
di vera arte nel senso letterale del termine. I quattro membri, infatti,
non si accontentano di scrivere il solito compitino facile per abbindolare
il prossimo. 'The Black Halo' � una straordinaria opera concettuale
dove generi aventi radici diverse trovano una casa comune grazie alla
preziosa preparazione tecnico-compositiva del gruppo. Nulla � lasciato
al caso. 'The Balck Halo' � un puzzle avvincente composto di tasselli
preziosi e rari. Non spingetemi a voler mettere in campo definizioni.
I Kamelot suonano Kamelot ossia un sound tutto loro e personalissimo.
Diciamo che sono un refluo meraviglioso di Musica Classica nel terzo
millennio. E' un album da ascoltare per perdersi nei meandri della
Musica con la emme maiuscola. Il Metallo avrebbe bisogno di pi� band
della stessa genia dei Kamelot! |
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:: JAMES LABRIE 'Elements Of Persuasion' (InsideOut
Music)
Se tutti pensavano che l'album solista di James LaBrie fosse una esercitazione
di comodo si sbaglia di grosso. In 'Elements Of Persuasion' il cantante
dei Dream Theater fa valere la sua voce istrionica e il suo immenso
talento per un album dalla non facile lettura. Definire 'Elements
Of Persuasion' non � azione facile. E non ci sono rapporti con la
band-madre. Qui James LaBrie da sfoggio del suo talento prezioso.
Il sound prodotto in questo album � un personalissimo "blend" di Thrash,
Speed, Progressive e Jazz che lascia di stucco anche il pi� esperto
ascoltatore. Se ascoltate ad esempio l'opener 'Crucify' noterete subito
tonalit� molto forti e violente, mentre ascolti pi� attenti e "indeep"
ci svelano un fenomenale lavoro di songwriting. Notate le liee del
basso? Oppure le chitarre che sviluppano Trash/Speed utilizzando scale
spezzate Jazz? Insomma, James LaBrie dimostra qui il suo talento di
musicista a tutto tondo capace di meravigliare l'ascoltatore. E quando
la musica � stupore questo significa che la musica �! |
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:: PAIN 'Dancing With The Dead' (Stockholm
Music)
Ecco un altro genio alla ribalta, ossia Peter Tagtren. Se con gli
Hypocrisy da sfogo al lato pi� umano del suo personale; con i Pain
da il la ad aspetti pi� cerebrali ed introspettivi. Con 'Dancing With
The Dead' Peter Tagtgren raggiunge una maturit� artistica encomiabile.
I dodici brani che compongono la tracks-list di 'Dancing With The
Dead' sono multiformi e non possono essere giudicati in base ad un
unico metro. Diciamo che questi brani rappresentano le estensioni
del suo songwriting e si dipanano su differenti sensazioni. La base
� senza dubbio il Death Metal che viene sottoposto ad un processo
di catarsi facendolo "sposare" con altre sonorit� pi� vicine a tradizioni
Gothic oppure Indus. Ogni brano � lavorato alla grande sin dalle sue
prime fasi compositive. E' un album pensato questo 'Dancing With The
Dead' ed ognuno di noi ha il privilegio di trovare il suo "quid" a
dimostrazione di un prodotto rimarcabilmente ideato e confezionato. |