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:: Vortex - Gianluca Grasso - (Videoradio\\Believedigital – 2009) Vortex, lavoro solista del talentuoso tastierista campano Gianluca Grasso (Janguì, Koan Quartet e Giò Gentile) , è un album di “fuga”. Parafrasando un vecchio film di Billy Crystal, si potrebbe dire che Grasso abbia messo in note quel desiderio, che prima o poi viene provato da tutti noi, di scappare dalla città. La metropoli intesa come un mostro che fagocita tutto nel proprio ventre frenetico. Per descrivere queste immagini, il tastierista si avvale di un sound cangiante, ora algido ora più caldo e coinvolgente. Si passa dai suoni freddi dell’iniziale “Change Of Season Part 1”, che ricordano l’elettronico Alan Parson, al più caldo jazz fusion alla Herbie Hancok, sino a giungere a situazioni di heavy jazz alla Weather Report. Qui e là spunta l’ombra di Mike Oldfield del trittico Five Miles Out\\Crises\\Discovery. Non mancano neanche riferimenti cinematografici. L’album è complesso, come ben si può intuire dai nomi citati, e quasi del tutto strumentale. Quindi non è di semplicissima fruibilità questa opera (scordatevi di dedicare a questo Vortex un solo ascolto per giungere a un giudizio definitivo). Alla fine le sorprese sono in ogni vicolo della metropoli messa su da Grasso, e per percorrere ogni strada ci vuole tempo e dedizione. In questo senso la bella copertina (in nomination per il ProgAwards 2010 come Best Artwork ), firmata da Guido Salzano, può descrivere meglio di tante parole i contenuti del disco. A mio avviso non ci troviamo innanzi a un disco prog nel senso stretto del termine (almeno che non si intenda progressive nell’accezione di ricerca), ma innanzi a un disco di jazz-fusion con spunti progressivi e molteplici influenze. Certo gli amanti della tecnica e dei virtuosismi, in questo album, troveranno materiale a sufficienza con il quale appagare i propri sensi.
Voto: 7/10
g.f.cassatella
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