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:: Thegiornalisti - Vecchio - (Boombica - 2012) Si può essere nostalgici di un’epoca che non abbiamo vissuto? Sentire di amarla e cercarla tra gli accordi di una canzone e filtrarla in uno scatto effetto seppia fingendo che sia tutto naturale… direi di sì, considerando le moderne tendenze al vintage e a tutto ciò che può essere ri-spolverato; ed è proprio in questo contesto che con questo gusto un po’ retrò tendente al brit-pop e in parte alla musica italiana degli anni 60-70 che i Thegiornalisti registrano “Vecchio”, il loro secondo album ufficiale, niente meno che ad Abbey Road.
Dodici tracce dall’apparente semplicità compositiva che si apprezzano del tutto dopo un assaggio attento e misurato proprio come si fa con una bottiglia di vino “invecchiata” per apprezzarne tutte le sfumature e finanche l’importanza della polvere che le ricopre (“La tua pelle è una bottiglia che parla e se non parla vado fuori di me”). Ed allora canticchiare “Il Tradimento” come fosse “Being for Benefit of Mr.Kite” dei Beatles è del tutto naturale, il suono scanzonato delle parole è lo stesso e il timbro vocale altalenante ne richiama l’attitudine, così come non possono non ritornarci in mente i racconti della vita di tutti i giorni di Sergio Caputo quando si ascolta “Una domenica fuori porta”, quarta e bellissima traccia dei Thegiornalisti, una polaroid sfocata ritrovata in fondo al cassetto dei ricordi, quanti ricordi! Così intima e delicata appare “Diamo tempo al tempo”, immediata e subito familiare da diventare tua al primo ascolto, così spudoratamente lennoniana da sembrarne un tributo, un omaggio…
L’ironia scanzonata e pungente dell’intro di “Guido così” introduce uno dei pezzi più caratterizzanti di “Vecchio”, costruzione ritmica perfetta, il bel cantato e testo per niente banale, riflessivo piuttosto – come nella maggior parte delle dodici tracce; pezzi come “E che ci vuoi fare” e “I Gatti” riprendono il filo dei discorsi lasciati sospesi anni addietro da cantautori come Gaetano e riportati in auge da questa giovane band romana, pezzi che al primo ascolto lasciano un po’ nell’indecisione ma che poi non ti levi più di testa. I Thegiornalisti non reinventano né reinterpretano, sono autori di pezzi che del “Vecchio” hanno tutto il buono, tutto ciò che rimpiangiamo di non aver vissuto. Nostalgia a parte, ottima resa musicale, testi che sono racconti di vita e intime emozioni, fuori dal tempo e del resto, come recita la title track, “… vorremmo fare di più ma il tempo è contro di noi”.
Voto: 7/10
sara centaro
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