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:: Jester At Rock - Lo-Fi, Back To Tape - (Twelve Records – 2009) Credo che la chiave di lettura di Lo-Fi, Back To Tape sia contenuta nella tracklist che parte dalla canzone numero 11 per giungere allo 0. Un conto alla rovescia che lascia presagire un voler tornare indietro nel tempo. Quando poi inserisci il cd nel lettore, questa impressione diventa quasi certezza. Il fruscio di sottofondo riporta indietro negli anni, con uno scarto temporale che probabilmente è maggiore rispetto a quello derivante dal computo degli anni. Dietro lo pseudonimo Jester At work si celano Antonio Vitale (già El Doblo) e il suo vecchio registratore (a nastro magnetico e non a bobina) Fostex. La musica, chiaramente, è l’architrave sul quale si poggia questa operazione di recupero dei tempi che furono. Così qui e là spuntano nomi importanti tra le influenze: Tom Waits, Cat Stevens, Neil Young, Van Morrison e, forse, Bruce Springsteen (quello di Nebraska e The Ghost Of Tom Joad). L’album è affascinante nella sua semplicità e nella sua capacità di descrivere paesaggi dalle tinte tenui. Ad affiancare Antonio Vitale nell’album ci sono Luca Bonifazi, Andrea Di Giambattista, Mario Vitale e Francesco Di Florio. Un’operazione nostalgica che non può non riaccendere antiche sensazioni da rocker ormai sempre più seppellite sotto il freddo perfezionismo (ipocrita) dell’attuale scena musicale.
Voto: 7,5/10
g.f.cassatella
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