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:: Candice Night - Reflections - (UDR/EMI - 2012) Si salvi chi può. Dopo otto dischi in studio con i Blackmore’s Night, creatura nata dall’unione sentimentale e musicale tra Candice e Ritchie Blackmore, chitarrista conosciuto in tutto il mondo per aver suonato con due band fondamentali nel mondo del rock quali i Deep Purple e i Rainbow, la cantante decide di intraprendere parallelamente al suo gruppo una carriera solista che ha come prima opera questo “Reflections”.
Avvicinandomi a questo cd mi aspettavo un album di mestiere suonato e prodotto in modo eccellente, piacevole da ascoltare, niente di eccezionale. Purtroppo ho trovato davanti a me solo tanta noia.
L’album alterna canzoni con una forte impronta pop, formate semplicemente da grandi tappetoni di tastiere, chitarre acustiche e dalla voce di Candice che va a cantare melodie senza infamia e senza lode, a brani che tentano di dare un pò di groove al tutto risultando però gli episodi peggiori del disco, come in “Gone Gone Gone” dove troviamo uno scialbissimo blues, o in “Dangerous Smile” dove avviene il vero e proprio tracollo: intro e strofa vengono affidate a un incrocio mal riuscito tra rock e elettronica, il ritornello sembra stato scritto da Avril Lavigne.
Una piccola parte del disco si può salvare, guarda caso quella più vicina all’esperienza con i Blackmore’s Night. Non è un caso che proprio “Black rose” sia stata scelta come “singolo” venendo accompagnata da un videoclip: violino, pianoforte, clavicembalo e soprattutto una Candice Night veramente a suo agio. Breve, raffinata e intensa. Discorso identico vale per “Alone with the fate” e la strumentale “In time”. Un pò poco per tirare fuori dal portafoglio venti euro o più.
In conclusione non mi sento di consigliare questo disco né a chi si avvicina per la prima volta all’artista, in quanto terrorizzato eviterebbe il progetto principale di Candice in cui la storia è un’altra, né a chi segue da anni la sua carriera in quanto in quest’album c’è molto poco dei Blackmore’s Night, quel poco che c’è viene suonato in maniera ovviamente inferiore, e il resto si può tranquillamente saltare.
Voto: 5/10
Enrico Cazzola
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